Sviluppo di nuove iniziative di
economia sociale, sperimentazione di strategie commerciali e di
marketing all'interno di un indirizzo di valorizzazione
dell'economia di prossimità, promozione della rete come "luogo"
di "formazione, lavoro e inclusione sociale" capace di favorire
il trasferimento generazionale di quelle competenze creative e
manifatturiere che hanno contribuito al successo del "made in
Italy". Sono alcuni dei punti del manifesto della Rete delle
Sartorie sociali sottoscritto in Parlamento alla presenza di
amministratori nazionali e regionali, associazioni ed enti di
formazione.
Presenti Gianluca Cefaratti assessore della Regione Molise,
Daniele Saia sindaco di Agnone e presidente della Provincia di
Isernia, Vincenzo Scotti già ministro degli affari esteri e
della cooperazione internazionale, Confartigianato, Scuola e
Lavoro di Termoli, Confcoperative Molise, Fismo Confesercenti e
associazioni.
L'iniziativa punta a dare un nuovo valore al capitale umano
marginalizzato dall'attuale crisi del settore tessile, a "farsi
portavoce" di quel necessario cambiamento nel settore moda teso
a renderlo maggiormente sostenibile da un punto di vista
ambientale e sociale, garantire la partecipazione o supportare
progetti che dell'etica e del sociale hanno come oggetto
primario il reinserimento di persone svantaggiate.
Il manifesto è stato esposto dal coordinatore della Rete
Giorgio Gagliardi e dal Presidente Maurizio Varriano. Il
progetto ha visto la "luce" a Termoli il 25 gennaio scorso
riuscendo a mettere insieme diverse realtà italiane e dando il
via ad un percorso di crescita proseguito nell'incontro del 24
aprile scorso a Sesto fiorentino nella sartoria sociale "Altre
Mani" che ha gettato le basi per la sottoscrizione nella sala
stampa della Camera dei Deputati alla sottoscrizione del
manifesto della rete nazionale delle Sartorie sociali. Un punto
di svolta per un'iniziativa che fa dell'economia sociale la
propria "bandiera".
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