Slovenia e Germania hanno messo a
punto un 'non paper' il quale prevede che nel processo negoziale
in vista dell'adesione alla Ue dei Paesi dei Balcani occidentali
non ci possano essere veti e blocchi a causa di dispute
bilaterali. "E' una iniziativa diretta ad accelerare l'intero
processo di allargamento", ha detto la ministra degli esteri
slovena Tanja Fajon, citata dai media serbi. La Slovenia, ha
sottolineato, è in prima linea nel sostegno all'integrazione
europea degli altri paesi della regione. Il caso più rilevante
di blocco riguarda la Bulgaria nei confronti della Macedonia del
Nord. Pur essendosi ufficialmente aperto due anni fa, il
negoziato di adesione di Skopje alla Ue è fermo per la posizione
intransigente di Sofia che chiede emendamenti alla costituzione
macedone per il riconoscimento e l'inserimento in essa della
minoranza bulgara in Macedonia del Nord. Paese quest'ultimo che
ha risolto negli anni scorsi un'altra lunga disputa bilaterale
con la Grecia a proposito del nome ufficiale del Paese ex
jugoslavo. Problemi esistono inoltre tra Croazia e Montenegro,
mentre la soluzione del contenzioso tra Serbia e Kosovo è
fondamentale per una reale prospettiva di integrazione europea
sia per Belgrado che per Pristina.
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