Il Segretario generale per le
Politiche migratorie del governo ellenico, Manos Logothetis, ha
chiarito in un'intervista con l'emittente pubblica Ert che la
Grecia ha deciso di congelare momentaneamente le decisioni sulle
richieste di asilo dei siriani, ma continua ad accettare e
registrare le loro domande. "Tutti hanno il diritto di venire a
presentare una richiesta di asilo", ha spiegato, ma la Grecia ha
scelto di congelare per il momento l'esito del processo perché,
in pochi giorni, "tutti i fatti che conoscevamo sulla Siria sono
stati ribaltati".
"Abbiamo visto molte cose in Siria in passato e siamo
prudenti - ha dichiarato - tra i circa 8mila richiedenti asilo
siriani attualmente presenti in Grecia, nessuno ha manifestato
interesse a ritornare in patria dopo gli ultimi sviluppi".
Logothetis ha aggiunto che negli ultimi tre giorni la Grecia ha
registrato un calo degli arrivi dei siriani e ha ipotizzato che
i trafficanti stiano osservando la situazione per
riorganizzarsi. Il segretario per le Politiche migratorie ha
ricordato che la Grecia ha assistito a quasi un raddoppio degli
arrivi di migranti nel 2023 e nel 2024 rispetto al 2022.
Quest'anno, stando ai dati dell'Alto commissariato delle Nazioni
Unite per i rifugiati, 58mila migranti hanno raggiunto la
Grecia: i siriani rappresentano la prima nazionalità, seguiti
dagli afghani e dagli egiziani. Questo venerdì è prevista una
riunione del Consiglio governativo per gli affari esteri e la
difesa (KYSEA) greco per decidere in merito alla situazione dei
richiedenti asilo siriani nel Paese.
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