In Slovenia, la legge sulle
pensioni integrative per meriti artistici straordinari,
approvata a gennaio scorso dalla coalizione progressista che
sostiene il governo, è stata bocciata oggi in un referendum
abrogativo voluto dall'opposione conservatrice, nel quale ha
votato all'incirca il 26% del corpo elettorale, pari a poco meno
di 440 mila persone. Oltre il 92% degli elettori, pari a più di
403 mila voti, ha votato contro la legge, superando di circa 100
mila unità il quorum necessario. Secondo gli ultimi dati della
Commissione elettorale nazionale, a favore del mantenimento
della legge hanno votato poco più di 32 mila persone, mentre le
schede nulle sono state 3000. L'iniziativa referendaria è stata
portata avanti dal Partito democratico sloveno (SDS,
conservatore), il principale partito d'opposizione, che aveva
impostato la breve campagna elettorale come un referendum sul
governo di Robert Golob. La ministra della Cultura e leader di
Sinistra (Levica), Asta Vrečko, aveva invitato al boicottaggio,
così come il partito del premier, Movimento Libertà, mentre la
terza forza della coalizione, il partito Socialdemocratico,
aveva mostrato maggiore prudenza. L'ex premier e leader
dell'SDS, Janez Janša, ha affermato che si tratta di una
vittoria della ragione, mentre Vrečko ha dichiarato che l'unico
scopo del referendum era un modo per contarsi fra gli elettori
di destra. Secondo l'europarlamentare cristiano-democratico e
segretario di Nuova Slovenia (NSi), Matej Tonin, il voto
rappresenta l'inizio della fine per il governo Golob. Con
l'abrogazione della legge tornerà ora in vigore quella
precedente, che risale al 1974, ma l'SDS ha già fatto sapere che
lavorerà in Parlamento per avviare un processo di modifica più
ampio della legge pensionistica.
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