Le autorità serbe avrebbero
utilizzato una sofisticata tecnologia di sorveglianza digitale
per spiare giornalisti e attivisti. E' quanto afferma Amnesty
International in un nuovo rapporto pubblicato oggi.
Secondo il report, intitolato "Una prigione digitale", le
autorità serbe hanno distribuito uno spyware che "fornisce alle
autorità serbe ampie capacità di sorveglianza una volta
installato sul dispositivo". Il rapporto include le
testimonianze di un giornalista e attivista che ha accusato le
autorità di aver installato segretamente uno spyware sui suoi
dispositivi durante un'intervista con alcuni funzionari. "La
nostra indagine rivela come le autorità serbe abbiano
distribuito tecnologia di sorveglianza e tattiche di repressione
digitale come strumenti di più ampio controllo statale e
repressione diretti contro la società civile", ha affermato
Dinushika Dissanayake, vicedirettore regionale di Amnesty
International per l'Europa. Il rapporto evidenzia l'uso del
software Cellebrite e NoviSpy e di strumenti per prendere di
mira telefoni e dispositivi appartenenti a membri della società
civile.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA