In Romania, dopo lo shock per
l'annullamento in extremis delle elezioni presidenziali, a soli
due giorni dal ballottaggio che doveva tenersi ieri, la
situazione generale resta tesa e incerta. Nelle ultime ore si è
registrato un episodio dai contorni poco chiari ma che potrebbe
delineare scenari preoccupanti. La polizia ha arrestato infatti
Horatiu Potra, un ex mercenario romeno con una carriera
controversa, inclusa la partecipazione alla Legione Straniera e
attività in Africa. In passato, ha condiviso messaggi critici
verso l'Occidente e ha espresso sostegno alla Russia, inclusa
l'invasione dell'Ucraina.
Potra è stato fermato mentre si dirigeva a Bucarest con un
gruppo di uomini armati, presumibilmente per partecipare alle
proteste contro l'annullamento delle elezioni presidenziali a
causa di presunte interferenze della Russia, di cui sembra
essere simpatizzante. Il mercenario è considerato un sostenitore
di Calin Georgescu, il rappresentante dell'ultradestra che aveva
vinto il primo turno delle presidenziali poi annullate dalla
Corte costituzionale, e che aveva come guardiaspalle proprio gli
uomini di Potra. I magistrati sospettano, secondo quanto
riportato oggi dai media locali, che Potra e i suoi fedelissimi
fossero diretti verso la capitale non solo armati ma anche con
grandi somme di denaro da usare per istigare e comprare persone
che avrebbero partecipato a manifestazioni non autorizzate o che
avrebbero potuto creare disordini in città.
Ieri a Bucarest, nel giorno in cui doveva tenersi il
ballottaggio delle presidenziali, Georgescu e gruppi di suoi
sostenitori hanno protestato contro l'annullamento del voto,
recandosi simbolicamente ai seggi a condannare il 'colpo di
stato' e 'l'attentato alla democrazia' attuato a loro avviso con
il verdetto dell'Alta Corte. Manifestazioni isolate contro
l'avanzata del'ultradestra si sono ugualmente registrate nelle
ultime orte a Bucarest.
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