Decine di migliaia di persone, in
particolare giovani e studenti, sono scese in piazza in tutta la
Serbia rispondendo alla chiamata delle organizzazioni
studentesche che hanno indetto per oggi uno 'sciopero generale'.
Massicce proteste si sono tenute in particolare a Belgrado e
a Novi Sad, ma anche in altri centri minori nel Paese balcanico.
L'iniziativa di oggi è solo l'ultima di una serie di proteste
che vanno in scena in Serbia da mesi, trainate dall'indignazione
pubblica provocata dalla tragedia di Novi Sad. Il primo novembre
scorso 15 persone sono morte nel crollo di una tettoia esterna
in cemento nella stazione ferroviaria di Novi Sad. Lo scalo era
stato riaperto da poco, dopo una lunga serie di lavori di
modernizzazione.
Molti in Serbia attribuiscono la tragedia di Novi Sad a un
sistema di corruzione e scarsa supervisione nei lavori pubblici.
I manifestanti chiedono tra le altre cose giustizia e
trasparenza nelle indagini sul disastro. Allo sciopero hanno
aderito svariati locali pubblici, tra cui cinema e teatri e
alcuni ristoranti e caffè. Giornali filogovernativi hanno
tuttavia sostenuto che l'iniziativa di protesta è fallita,
mostrando foto di locali pieni e persone a fare compere in tutta
Belgrado.
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