Storm-1516 colpisce ancora. Dopo
le presidenziali negli Stati Uniti, l'operazione di influenza
russa ha preso di mira la Germania fin dall'annuncio delle
elezioni anticipate alla fine dello scorso anno. In un breve
arco di tempo, sono sbucati più di cento siti di notizie
farlocchi con nomi tedeschi in cui si diffondevano video
manipolati dall'intelligenza artificiale. La campagna - si
spiega in un rapporto di Alliance for Europe - è strettamente
legata all'organizzazione russa Foundation to Battle Injustice,
meglio come R-Fbi, volano di disinformazione creato nel 2021
dall'oligarca russo Yevgeny Prigozhin. R-Fbi, che opera sotto le
mentite spoglie di una Ong per i diritti umani, lavora d fatto
per "legittimare la propaganda russa e reclutare alleati
volenterosi". Gli esperti hanno rilevato "una stretta
connessione tra Storm-1516 e R-Fbi" nei modelli di distribuzione
delle fake news in Germania, uno schema che ricalca quanto già
osservato dalla Clemson University nel contesto delle elezioni
statunitensi. Uno degli elementi chiave, messi in luce di
recente anche da Klaus Müller, presidente dell'Agenzia federale
delle reti e responsabile del coordinatore dei servizi digitali
(Dsc) per la Germania, sono gli influencer tramite cui vengono
in parte diffusi i contenuti di Storm-1516 e R-Fbi. I contenuti
dell'R-Fbi, invece, sono stati distribuiti da account affiliati
al partito di estrema destra AfD. Nel calderone c'è di tutto,
dalle accuse di abusi sui minori nei confronti della presidente
della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e del candidato
della Cdu Friedrich Merz, ai piani del governo tedesco di creare
'campi di concentramento digitali' a presunti sabotatori in
Germania reclutati dai Verdi e dall'Ucraina. Un fattore
preoccupante sottolineato nel rapporto è che "le campagne sono
riuscite a uscire dalla bolla della disinformazione". Ancora una
volta nel mirino è finito TikTok, piattaforma di video sharing,
dove video con false affermazioni hanno ricevuto centinaia di
migliaia di visualizzazioni schizzate, in un caso, a 1,7 milioni
di visualizzazioni. Per determinare "il livello di minaccia"
bisognerà aspettare il voto, ha spiegato Müller in una recente
audizione al Parlamento europeo. "Sarà compito delle forze
dell'ordine e dei servizi segreti" definirlo, mentre la
Commissione europea dovrà "stabilire se sussiste un rischio
sistemico relativo al processo elettorale", ha aggiunto,
invitando a "prestare attenzione ai tentativi di interferenza
maligna", ma senza allarmismi.
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