"Un atto d'amore e di gratitudine"
nei confronti del cinema, di cui racconta una stagione che non
c'è più, con al centro un giallo, la morte di uno sceneggiatore
che rappresenta una domanda: "chi ha ucciso quel cinema
italiano?". Paolo Virzì racconta così 'Notti magiche', il film
presentato a Torino nelle sale dall'8 novembre.
"Era un'idea che mi portavo dietro da anni - prosegue - un
magma indistinto di ricordi, di voglia di narrare quell'epopea
di aspiranti cineasti sbarcati nella capitale". La svolta il
giorno del funerale di Ettore Scola: "era l'ultimo di una
generazione di grandi maestri e decisi che volevo salutarli per
sempre, dire loro grazie".
Il film mescola cose vere e inventate raccontando "l'idea di
una stagione del cinema che ha il mito di sé stesso" con al
centro tre giovani protagonisti, sceneggiatori in erba. A
interpretarli, quelli che il regista definisce "tre fenomenali
attori che sono diventati complici di questo progetto", Mauro
Lamantia, Giovanni Toscano e Irene Ventre.
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