Eraldo Affinati (narrativa), Renata Colorni (editoria), Elton Prifti e Wolfgang Schweickard (saggistica) e Anna Nadotti (traduzione) sono i vincitori del Premio Cesare Pavese 2020, promosso e organizzato dalla Fondazione Cesare Pavese.
Riceveranno il premio domenica 25 ottobre alle 10 a Santo Stefano Belbo, nell'auditorium della Fondazione Cesare Pavese Le sezioni in cui il Premio è suddiviso intendono rappresentare i tanti ambiti in cui Pavese aveva lavorato: narrativa, editoria, traduzione e saggistica, riconoscendo in ciascuno una personalità che si è distinta nel corso degli anni per passione, cura del lavoro, creatività, continuo confronto con il mondo.
È un intento che prende linfa e anima dalle parole
di Pavese in Dialoghi con Leucò, "Tu sei tutto nel gesto che
fai". La giuria del Premio Pavese è composta da Alberto
Sinigaglia (presidente della giuria, presidente dell'Ordine dei
Giornalisti Piemonte, presidente del Comitato scientifico della
Fondazione Cesare Pavese), Gian Arturo Ferrari (figura di
rilievo dell'editoria italiana), Giulia Boringhieri
(traduttrice, storica dell'editoria, figlia di Paolo Boringhieri
che fu amico e collega di Pavese all'Einaudi), Chiara Fenoglio
(docente, saggista, giornalista), Claudio Marazzini (presidente
dell'Accademia della Crusca), Pierluigi Vaccaneo (direttore
della Fondazione Cesare Pavese).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA