"In questo momento ci vuole qualcosa di rigoroso non molto diverso da quello che si fece lo scorso marzo. Credo possa bastare meno tempo perché nel frattempo si vaccina, perché ci sono 5-6 milioni di italiani che hanno già avuto l'infezione, che lo sappiano o no. Se la vaccinazione prosegue, e soprattutto aumenta il ritmo, credo si possa arrivare a mitigare questa salita, però dobbiamo comportarci bene noi cittadini nella vita di tutti i giorni. E' un sacrificio che nessuno più sopporta, però purtroppo è il momento più difficile, siamo chiamati allo sforzo più grosso adesso". Così il professor Giovanni Di Perri, responsabile delle malattie infettive dell'ospedale Amedeo di Savoia di Torino, a proposito dell'imminente ritorno in zona rossa.
In una video intervista all'ANSA Di Perri spiega che "non è solo una questione di numeri, di soglia, è anche un problema di tendenza all'aumento, per cui non ci sono dubbi che i numeri sono e resteranno al di sopra di questa soglia per un po' di tempo. Le restrizioni - ribadisce -, che sono forse l'unica cosa che abbiamo dimostrato di esser capaci di fare, forse sono l'unica soluzione. E' ineludibile, anche perché c'è un'economia di intervento legata ai vaccini e alla persistenza della loro efficacia che può essere minata dall'emergenza di nuove varianti. Con un certo tipo di strategia combinata si può scendere anche noi presto".
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