La Camera dei deputati ha
"scagionato" l'ex parlamentare Stefano Esposito da un
procedimento penale in corso a Torino. Si tratta, secondo quanto
si è appreso negli ambienti giudiziari piemontesi, di una causa
attivata da tre querele per diffamazione presentate nel 2012 da
esponenti No Tav. La Camera ha dichiarato la "insindacabilità"
delle affermazioni di Esposito (che quell'anno era deputato)
approvando con 290 voti a favore, 130 contrari e otto astensioni
la relazione della giunta per le autorizzazioni a procedere.
Il tribunale di Torino aveva interpellato la Camera il 15
dicembre 2017; l'atto era poi stato sottoposto alla Presidenza
il 3 dicembre 2019.
Esposito era stato denunciato perché il primo settembre 2012,
dopo un attacco al cantiere del Tav in Valle di Susa, scrisse su
Facebook che a dare "supporto ai teppisti" erano stati Giorgio
Vair (all'epoca sindaco di un paese della Valle di Susa) e due
esponenti del centro sociale Askatasuna, Dana Lauriola e Giorgio
Rossetto. L'autorità giudiziaria torinese procedeva per
diffamazione aggravata dall'avere attribuito un fatto
determinato.
Secondo la relazione finale della Giunta per le
autorizzazioni a procedere (approvata dall'aula) quella
dichiarazione fu "la proiezione esterna" dell'attività
istituzionale del deputato, che si occupava da tempo di
questioni Tav.
I legali dei No Tav stanno valutando la possibilità di
chiedere al tribunale di Torino di sollevare un conflitto di
attribuzione alla Corte Costituzionale.
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