Apre la mostra della Fondazione
Cosso dedicata ai progetti dell'architetto Paolo Pejrone,
laureato in Architettura con Carlo Mollino, collaboratore di
Russel Page e Roberto Burle Marx. L'idea nasce da un anno di
incontri, interviste e riflessioni con Pejrone che il 7 giugno
compirà 80 anni e che, in 50 anni di carriera, ha progettato più
di 800 giardini. La mostra, a cura di Paola Eynard e Roberto
Galimberti, si sviluppa attorno al concetto di abbecedario: un
cammino ideale per imparare a leggere non soltanto il giardino
ma i grandi temi che rappresentano la sfida che stiamo vivendo
nel rapporto tra uomo e ambiente. La A di anarchia e di alberi,
la T di tempo, la P di pazienza, la S di sogno, la C di calma -
in giardino serve averla, la O di orto - la passione di una
vita, sono soltanto alcuni esempi.
Elementi cruciali del progetto sono la stagionalità
dell'esposizione e il percorso della mostra, che non soltanto si
sviluppa nelle quindici sale storiche del Castello di Miradolo,
a San Secondo di Pinerolo ma si diffonde anche nei sei ettari
del parco all'inglese che circonda l'antica dimora, in cui è
possibile incontrare alcune specie botaniche provenienti da
tutto il mondo e cinque alberi monumentali.
La mostra dura un anno e conduce il visitatore in un viaggio
"oltre il giardino", attraverso la filosofia, il "mondo"
personale e segreto, di Paolo Pejrone: le parole costruiscono un
dialogo immaginario con importanti opere d'arte, da Richard Long
a Andy Warhol e Joseph Beuys, da Fortunato Depero a Filippo De
Pisis, da Jessie Boswell a Giulio Paolini, da Piero Gilardi a
Paolo Paschetto, autore dell'emblema della Repubblica italiana,
e con oggetti, fotografie, acquerelli, progetti, memorabilia,
video installazioni che cambieranno nel tempo.
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