La musica, l'acqua, un albero di
ulivo come simbolo di speranza e vita, una targa in memoria e le
parole di chi, familiare o sanitario, ha vissuto in prima
persona il dramma e la battaglia contro il virus. Per il secondo
anno il cortile dell'ospedale Mauriziano di Torino ha visto la
celebrazione di un rito laico in ricordo delle vittime del Covid
e per celebrare la vita. Un momento di comunità con i famigliari
delle persone decedute per il virus, 438 al Mauriziano su un
totale di 1.817 casi, il 24%,
Del progetto a cura del gruppo Salutearte Mauriziano, fa
parte anche la realizzazione del libro, sostenuto dalla
Fondazione La Stampa Specchio dei Tempi, 'Un ulivo per ricordare
e celebrare la vita', che raccoglie pensieri e testimonianze di
pazienti, familiari e sanitari. Proprio uno di loro, durante la
cerimonia, ha osservato che l'esperienza della pandemia "ci ha
fatti diventare finalmente una squadra, forse come mai prima,
una squadra con il solo obiettivo della sanità pubblica".
Accanto a lui la figlia di una delle vittime. "Che momento
oscuro - ha detto - il buio è fitto intorno a noi ma ogni
piccolo segno di speranza ci aiuta a proseguire il cammino, ogni
scintilla di luce è preziosa. E trovarsi tutti insieme oggi,
accolti e accompagnati dai sanitari, è come sperimentare per un
attimo la cura e l'attenzione che hanno ricevuto i nostri cari".
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