E' stato compiuto un tentativo di
"screditare l'operato, la professionalità e l'indipendenza dei
magistrati e della sezione di polizia giudiziaria" della procura
di Torino e di "dare una falsa rappresentazione del nostro
ufficio facendolo apparire, contrariamente al vero,
caratterizzato da conflitti interni e da un clima di generale
sfiducia". E' quanto scrive il procuratore Anna Maria Loreto ai
magistrati dell'ufficio. Il riferimento è a un dossier,
risultato falso, con email riguardanti attività di un pm e di un
ufficiale dei carabinieri: un'inchiesta ha appurato che i
messaggi erano stati "creati artatamente".
Il caso ruota attorno a due email, che risultavano risalire
al 29 gennaio di quest'anno. I messaggi erano stati costruiti in
modo da far pensare che una giornalista di Repubblica avesse
scritto a una collega del Fatto Quotidiano che - fra altre cose
- il pm Gianfranco Colace avesse in serbo "una bomba sul Pd
torinese" ma che, per fare uscire la notizia, aspettasse l'avvio
della campagna elettorale. Si parlava poi di un procedimento
della procura di Milano a carico di un ex pm di Torino, Andrea
Padalino, e si fornivano informazioni che, in base al testo,
erano state fatte trapelare da Luigi Isacchini, tenente
colonnello dell'Arma, capo della squadra di polizia giudiziaria
dei carabinieri.
L'inchiesta era cominciata a maggio, quando Padalino (oggi
giudice a Vercelli) aveva consegnato il dossier al consiglio
giudiziario spiegando di averlo ricevuto in una busta anonima
nel suo ufficio. La procura di Torino aveva aperto un fascicolo
ipotizzando il reato di accesso abusivo a sistema informatico ai
danni della giornalista di Repubblica.
Tutte le persone interessate hanno negato lo scambio di
messaggi (le due croniste hanno anche detto che neppure si
conoscevano) e una consulenza tecnica ha appurato che nei server
non c'è traccia delle comunicazioni; l'indirizzo email
dell'ufficiale dei carabinieri, così come riportato nei
documenti, conteneva inoltre delle "anomalie".
E' stata quindi chiesta l'archiviazione, che è stata disposta
da un gip del tribunale.
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