La ricaduta dei fumi provocati dal
maxi incendio di materie plastiche alla Demap di Beinasco
(Torino) ha raggiunto nella tarda serata di ieri la
concentrazione massima dall'inizio del rogo in alcuni punti
della città prossimi alla fabbrica. L'Arpa (Agenzia regionale
per la protezione ambientale) ha misurato una concentrazione
pari a 385 ppb (parti per bilione) dell'insieme dei cov
(composti organici volatili) in viale Risorgimento, 318 ppb in
via Anselmetti, 248 in strada del Drosso, 245 nella zona del
centro commerciale Ipercoop, 256 in via Falcone. Attorno
all'edificio bruciato è stata creata una 'zona rossa' dove non è
consentito l'accesso ad alcuno.
Alcune scuole di Beinasco restano chiuse anche oggi mentre
procede l'attività di bonifica e investigazione dei Vigili del
Fuoco. Al momento, l'ipotesi più accreditata è quella del corto
circuito.
Quando è scoppiato l'incendio, nel pomeriggio di domenica
scorsa, nel capannone si trovavano alcuni dipendenti che, dopo
avere tentato di fermare il fuoco, sono riusciti a mettersi in
salvo.
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