Si intitola 1922-2022 'Fragile
Occidente' la 19esima edizione di Passepartout, il festival
culturale di Asti in programma dal 3 al 12 giugno. "A cent'anni
dalla pubblicazione del Tramonto dell'Occidente di Oswald
Spengler ci proponevamo una verifica delle sue profezie.
L'invasione russa dell'Ucraina ne fa un tema di drammatica
attualità, offrendo le più dure e crudeli verifiche di quanto
avevamo sognato, realizzato, conquistato, come i 77 anni di pace
in Europa, che credevamo sicura per sempre", spiega Alberto
Sinigaglia, direttore scientifico della manifestazione
organizzata dalla Biblioteca Astense Giorgio Faletti con la
Città di Asti e la Regione Piemonte.
Relatori in vari incontri sul 'Fragile Occidente', tra storia
e attualità, il filosofo Maurizio Ferraris, il giornalista
politico Federico Rampini, gli ambasciatori Stefano Pontecorvo e
Gianpaolo Scarante, padre Enzo Bianchi, il giornalista e
scrittore Aldo Cazzullo, Christian Greco e Pietrangelo
Buttafuoco, Alessandra Ghisleri, Gherardo Colombo e Gustavo
Zagrebelsky. E ancora lo storico dell'arte Salvatore Settis, il
direttore dell'Osservatorio astronomico di Asiago e costruttore
del telescopio del satellite "Cheops" Roberto Ragazzoni, il
giornalista Michele Smargiassi, l'architetto astigiano Carlo
Ratti, Guido Crosetto, il presidente della Fondazione CRT
Giovanni Quaglia, il presidente della Fondazione CRAT Mario
Sacco, l'economista Giuseppe Tardivo e il direttore del "Secolo
XIX" Luca Ubaldeschi.
"Passepartout si conferma uno dei cardini del calendario
culturale della nostra città, che ha dimostrato tenacia e
continuità anche nel periodo pandemico. Ora più che mai è
importante garantire alla cittadinanza occasioni di incontro,
confronto e riflessione, per noi parole chiave del fare
cultura", commentano il sindaco Maurizio Rasero e l'assessore
alla Cultura Gianfranco Imerito.
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