Un cartellone operistico
concentrato, che affonda le radici nella tradizione italiana e
guarda alle migliori produzioni europee, un ponte tra Torino e
l'Europa. È la Stagione d'Opera del Teatro Regio di Torino per
il 2023, anno in cui celebra il cinquantesimo anniversario della
ricostruzione e i 283 anni dalla fondazione.
La stagione inizia a gennaio e si chiude a giugno per poter
poi riprendere, dalla stagione successiva, la cadenza classica
autunno/estate e può contare su un palcoscenico completamente
rinnovato, tra i più tecnologici d'Europa, grazie agli
importanti lavori sulla meccanica di scena appena conclusi. In
scena un nuovo allestimento de La figlia del reggimento, due
spettacoli per la prima volta a Torino, Il barbiere di Siviglia
e Il flauto magico, che provengono da Paesi dall'importante
tradizione lirica come dalla Francia e la Germania; e due
produzioni emblematiche dell'immenso repertorio del Regio quali
Aida e Madama Butterfly. La Stagione d'Opera si apre il 24
gennaio con Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini (24
gennaio - 5 febbraio) per la prima volta a Torino nella versione
firmata da Pierre-Emmanuel Rousseau.
"Questa stagione ci permette finalmente di portare a
compimento alcuni progetti che ho pensato da tempo, ma che le
difficoltà degli ultimi due anni mi avevano costretto a
rimandare. Primo fra tutti, la restituzione al nostro pubblico
della sala del Piccolo Regio Puccini, luogo deputato alla
sperimentazione. Il secondo è il Regio Ensemble, un gruppo
interdisciplinare di giovani artisti internazionali che
proseguono a Torino la loro formazione e partecipano agli
spettacoli" ha spiegato Sebastian Schwarz, direttore artistico,
che a fine anno lascerà il Regio.
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