Aiutare gli studenti malati delle
scuole secondarie, con patologie prevalentemente oncologiche, a
partecipare alle attività scolastiche, utilizzando la didattica
digitale integrata e i collegamenti a distanza. E' l'obiettivo
del progetto Aconcagua, presentato a Novara, all'Università del
Piemonte Orientale, da Andrea Gavosto, direttore della
Fondazione Agnelli, Pietro Presti, direttore della Fondazione
Edo ed Elvo Tempia e Andrea Locarni, presidente dell'Unione
Genitori Italiani di Novara.
Aconcagua prende il nome da un'iniziativa avviata prima della
pandemia nel 2019, quando Pietro Presti, direttore generale
della Fondazione Tempia di Biella, decise di diventare
testimonial della raccolta fondi per il progetto, con una
spedizione in Sudamerica: l'obiettivo era raggiungere la vetta
dell'Aconcagua, a quasi 7mila metri di altitudine, per far
parlare, attraverso l'impresa, del progetto per implementare il
servizio di scuola in ospedale.
Il progetto, che partirà il prossimo anno scolastico a Novara
e nel Piemonte Orientale, fa riferimento all'ospedale Maggiore
della Carità di Novara. Il modello è quello sperimentato a
Torino dal 2015 dalla Fondazione Agnelli con l'Ufficio
Scolastico Regionale del Piemonte e l'ospedale infantile Regina
Margherita (oltre 60 studenti coinvolti, circa 80% con patologie
oncologiche).
Per le patologie oncoematologiche ogni anno si registrano
in media fra le 12 e le 15 diagnosi a Novara e nel Piemonte
Orientale. Oltre a sostenere studenti, famiglie e scuole per le
dotazioni informatiche e i collegamenti, ad aiutare la scuola
nella creazione di una rete a supporto dello studente malato, il
progetto Aconcagua si propone di creare, con proprie risorse e
proprio personale specializzato, un desk presso l'ospedale
Maggiore di Novara per dialogare con le équipe di medici e
psicologi che seguono gli studenti.
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