/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Dati rubati: resta a Torino l'inchiesta che coinvolge Kerakoll

Dati rubati: resta a Torino l'inchiesta che coinvolge Kerakoll

Aperta l'udienza preliminare, escono di scena email e chat

TORINO, 23 gennaio 2025, 18:44

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Resta a Torino il procedimento giudiziario avviato dalla procura del capoluogo piemontese su presunti casi di dossieraggio illegale in cui compare anche la Kerakoll, azienda di prodotti per edilizia di Sassuolo leader nel settore delle ceramiche e dell'edilizia. Oggi la gup Manuela Accurso Tagano, all'apertura dell'udienza preliminare, ha respinto la richiesta presentata dai difensori di alcuni dei 21 imputati di trasferire le carte in Emilia.
    Fra le persone chiamate in causa compaiono Riccardo Ravera, 63 anni, carabiniere in congedo che nel 1993, con il nome in codice di 'Arciere', fece parte della squadra che catturò Totò Riina; Andrea Remotti, 58 anni, ex amministratore delegato di Kerakoll, e Gabriele Pegoraro, 49 anni, ingegnere esperto in informatica, il cui nome compare anche in un'inchiesta su questioni analoghe condotta dalla Procura di Milano.
    La gup ha poi dichiarato l'inutilizzabilità di una mole di email e chat acquisite dalla procura nel corso delle indagini.
    La giudice si è basata su una pronuncia del 2023 della Corte Costituzionale sul concetto di "corrispondenza" (la cosiddetta 'sentenza Renzi' in un procedimento in cui l'ex premier era indagato a Firenze) e ha ribadito che, in questi casi, per procedere a un sequestro occorre un provvedimento motivato dell'autorità giudiziaria. Secondo uno degli avvocati difensori, Fabrizio Siggia, il provvedimento "investe una parte preponderante del materiale, tanto che per quel che ci riguarda ora non c'è più niente". Durante le indagini la Cassazione era già intervenuta annullando una serie di sequestri che però, in seguito, la procura aveva ripetuto. L'avvocato Siggia è il legale di Riccardo Ravera, carabiniere in congedo che, con il nome in codice di Arciere, nel 1993 fece parte della squadra che catturò Totò Riina. In aula ha sollevato un'altra questione, relativa alle modalità con cui la procura prelevò non meno di 14 mila messaggi di posta elettronica riconducibili all'account di Ravera. A suo giudizio era necessario inoltrare una richiesta a Google tramite rogatoria: in assenza di questo passaggio non è da escludere che gli investigatori abbiano aggirato il problema utilizzando indebitamente la password di Ravera. La giudice non si è pronunciata perché la corrispondenza, considerata irrilevante, non è stata inserita nel fascicolo processuale. In ogni caso la procura afferma che si è trattato di normali operazioni di copia forense che sono state debitamente messe a verbale.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza