"Dietro la mia foto c'è la tragedia
di un intero popolo costretto all'esilio. La mia missione è fare
in modo che la nostra storia non venga dimenticata, a volte
neanche a scuola se ne parla". A ripercorrere la tragedia delle
foibe e degli esuli istriani, giuliani e dalmati, Egea Haffner,
'la bambina con la valigia', che ha tenuto l'orazione ufficiale
alla cerimonia in Sala Rossa, a Torino, per la Giornata del
Ricordo.
"Questi fatti in passato non hanno avuto il necessario
approfondimento storico ma sono stati oggetto di divisione - ha
sottolineato la vicesindaca Michela Favaro - è quindi importante
che continuino ad essere analizzati perché ci dev'essere una
posizione univoca laddove ci sono stati eccidi, diritti negati,
nostri concittadini esiliati. E il pensiero deve essere alle
bambine e bambini con la valigia di oggi e fare in modo che non
ci sia più nessuno che debba lasciare la propria casa per
scappare da stermini e guerre".
"Perpetuare il ricordo e rinnovare l'impegno a tenere gli
occhi sempre aperti per evitare che certe cose si ripetano è
qualcosa che ci chiama in causa personalmente, non solo come
collettività", ha aggiunto la presidente del Consiglio comunale,
Maria Grazia Grippo, ricordando che nei giorni scorsi la Citta
ha dato il via libera all'intitolazione di un'area verde alle
vittime della strage di Vergarolla.
L'assessore regionale Maurizio Marrone, rivendicando che "a
Torino possiamo andare orgogliosi di una storia di integrazione
e affetto nei confronti della comunità istriana, giuliana e
dalmata", ha ribadito la volontà di applicare la legge regionale
sulle case popolari per gli esuli e i loro discendenti. "Non
sarà mai un risarcimento - ha detto - ma visto che quegli
italiani hanno dovuto portare il peso della sconfitta per tutti
i loro connazionali è importante ogni piccolo gesto per ribadire
che è giusto che ogni giorno noi italiani ci sentiamo un po'
istriani, giuliani e dalmati".
Anche per il presidente del Comitato regionale Resistenza e
Costituzione, Domenico Ravetti, "dobbiamo creare le condizioni
perché questi fatti diventino patrimonio comune, perché
riguardano la storia dell'intera comunità italiana".
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