Gli sportelli dell'Ufficio
Immigrazione di Torino, in via Ruffini, sede aperta da poche
settimane, sono rimasti "chiusi per ora senza nessuna
comunicazione ufficiale". Lo scrive, in una nota. la Cgil di
Torino. "Centinaia di persone hanno trovato i locali chiusi -
sostiene il sindacato - I documenti di cui hanno bisogno sono
necessari per la loro vita quotidiana e, oggi, dobbiamo
drammaticamente constatare che lo sono anche per la loro
incolumità, vista la riapertura del Cpr (Centro di permanenza
per i rimpatri) di Torino e quanto sta accadendo al Cpr di
Gjader, in Albania, come di recente denunciato da parlamentari
europei".
La Cgil torinese riferisce di "persone in coda in attesa
dalle 5 di mattina, al freddo e sotto pioggia battente.
All'apertura prevista degli uffici, alle 8.30, le porte sono
rimaste chiuse senza alcuna spiegazione ai migranti è stato
chiesto di allontanarsi. Già nelle scorse settimane il sistema
informatico ha registrato dei malfunzionamenti, creando notevoli
disagi. Come è possibile che, dopo tutto questo tempo, il
portale nazionale ancora non funzioni e che il personale degli
uffici sia ancora drammaticamente sotto organico, allungando i
tempi per evadere a le richieste?".
Per la Cgil torinese "la situazione comincia ad apparire per
quella che probabilmente è: una scelta. Non permettere alle
persone migranti di vivere e lavorare nella legalità, favorisce
lo sfruttamento, la detenzione amministrativa nei Cpr e
costringe le persone a subire condizioni di marginalità ed
illegalità, senza avere responsabilità. Le soluzioni repressive
e detentive portano oltre ogni limite, umanitario e legale, la
risposta che uno stato civile dovrebbe essere in grado di dare.
Continueremo - conclude la Cgil - a denunciare questo sistema,
le inefficienze, la negazione dei diritti di queste persone e
presidieremo gli Uffici Immigrazione, continuando a monitorare
la situazione".
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