Nel corso dell'udienza preliminare davanti al gup Vilma Gilli del procedimento sul presunto disastro ambientale provocato dall'Ilva, oggi ha parlato anche l'avvocato Francesco Paolo Sisto in difesa di Lorenzo Liberti (ex consulente tecnico della Procura di Taranto, che risponde tra l'altro di corruzione in atti giudiziari). Secondo l'accusa, il 26 marzo 2010 l'ex responsabile delle relazioni istituzionali del Siderurgico Girolamo Archinà consegnò a Liberti (docente universitario incaricato dalla procura di valutare le emissioni Ilva), in una stazione di servizio della A14 ad Acquaviva delle Fonti (Bari), una busta contenente la somma di 10mila euro in contanti per falsificare il contenuto di una consulenza tecnica affidatagli dalla Procura sulle emissioni di diossina dallo stabilimento siderurgico.
Passaggio di busta, ha aggiunto il pm, che sarebbe stato visto chiaramente da un'addetta al bar della stazione di servizio. La difesa di Archinà ha sempre sostenuto che in quella busta ci fossero solo documenti, mentre i 10mila euro fatti prelevare dalle casse dell'Ilva sarebbero stati donati alla Curia arcivescovile di Taranto. Ultime due arringhe della giornata quelle degli avvocati Carlo e Claudio Petrone, difensori dell'ex presidente della Provincia di Taranto Gianni Florido (ipotesi di concussione). Il resto della discussione è stato già differito al 12 maggio prossimo.
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