Nella Sala del Capitolo del Palazzo
Cardinal Cesi, in via della Conciliazione 51 a Roma, è stata
allestita e può essere visitata da oggi al 10 febbraio (ore
10-18 con ingresso libero) una mostra di ricordi sacri della
vita di san Pio da Pietrelcina, curata dai Frati Minori
Cappuccini di San Giovanni Rotondo.
In due ambienti contigui sono stati collocati: la culla in
cui fu adagiato il piccolo Francesco Forgione da sua madre Maria
Giuseppa De Nunzio; il reliquiario della beatificazione
realizzato dall'orafo franco-georgiano Goudgji; un guanto di
lana marrone utilizzato da Padre Pio nel marzo 1968; due
pezzuole di lino utilizzate dal santo per asciugare la ferita
del costato; un purificatoio, un manutergio e un fazzoletto
usati dal Cappuccino durante la messa del 40/o della sua
stimmatizzazione; una camicia da notte attestante che Padre Pio
viveva il fenomeno mistico della flagellazione; una maglia
intima che presenta una macchia di sangue in corrispondenza
della spalla destra, attestante che il frate aveva anche la
ferita che Gesù si procurò portando la croce sulla via
del Calvario; il libro delle professioni della Provincia
religiosa di Foggia dei Frati Minori Cappuccini, aperto alla
pagina su cui fra' Pio da Pietrelcina scrisse di suo pugno
l'attestazione della sua professione perpetua (emessa il 27
gennaio 1907); tre lettere originali scritte da Padre Pio; uno
dei confessionali dove ha confessato, contenente una statua di
cera del santo; e infine una ricostruzione dell'ultima messa
celebrata dal Cappuccino stigmatizzato (paramenti e altare).
Inoltre è esposto un quadro votivo di Salvatore Fiume donato al
Convento di San Giovanni Rotondo.
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