"Nella provincia di
Barletta-Andria-Trani, lo scorso anno, non ci sono state denunce
né di usura né di estorsione". Lo ha detto la commissaria
straordinaria di governo per il coordinamento delle iniziative
antiracket e antiusura, Maria Grazia Nicolò, al termine della
riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza
pubblica che si è svolta in prefettura a Barletta sulle azioni a
contrasto di racket e usura.
Il dato è "un segnale molto negativo perché i fatti estorsivi
e di usura ci sono ma non c'è la denuncia da parte delle
vittime", ha spiegato la commissaria evidenziando che l'assenza
di denuncia "credo sia un fatto culturale soprattutto perché lo
Stato c'è, in tutte le sue articolazioni quindi è soltanto un
fatto culturale".
"Noi - ha aggiunto - dobbiamo cercare chiaramente di far
capire alla vittima che denunciare e affrancarsi dalla
criminalità, vuol dire occuparsi della propria libertà e della
propria dignità personale. Vuol dire rivivere" e per farlo serve
"cercare di incentivare la rete e la sinergia tra lo Stato e le
associazioni che operano sul territorio, parlo delle
associazioni di categoria e delle associazioni anti racket e
antiusura che maggiormente conoscono l'humus territoriale e sono
composte da commercianti e imprenditori".
In riferimento alla chiusura dello sportello antiracket di
Canosa di Puglia che ha sollevato polemiche nei giorni scorsi
tra il presidente della Fai Puglia, Renato De Scisciolo e l'ente
comunale sulla disponibilità dell'immobile che ospita le
attività della federazione, Nicolò ha chiarito che "lo sportello
non ha chiuso, sarà operativo e sarà presente una persona che
sarà un imprenditore o un commerciante individuato dalla stessa
associazione".
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