Dieci moduli di 50 metri quadri
ciascuna, otto delle quali destinati ad abitazione e due
all'amministrazione e riabilitazione psicologica. Ogni casetta,
per un massimo di quattro persone, è dotata di camera da letto,
zona adibita a soggiorno, pranzo e cucina e bagno con doccia. E'
il nuovo villaggio Trenta ore per la vita Agebeo, destinato
all'accoglienza dei piccoli pazienti oncologici e delle loro
famiglie e realizzato a Bari su un terreno di proprietà comunale
confiscato alla mafia e concesso nel 2016 dall'amministrazione
all'associazione Agebeo e amici di Vincenzo onlus per il suo
progetto di accoglienza.
La struttura è stata inaugurata oggi alla presenza, fra gli
altri, del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, di
Lorella Cuccarini (madrina di Trenta ore per la vita), del
presidente di Agebeo, Michele Farina e degli assessori comunali
al Patrimonio, Vito Lacoppola, ai Lavori pubblici, Nicola Mele.
La struttura è stata realizzata per metà grazie a un'intensa
attività di fund raising su scala locale e nazionale e al
sostegno finanziario di Trenta ore per la vita onlus, per un
totale di 500mila euro. Il completamento è stato possibile
grazie alla scelta del Comune, in qualità di proprietario del
suolo, di partecipare all'avviso regionale sul riutilizzo dei
beni confiscati in partnership con Agebeo, candidatura che è
valsa il riconoscimento di un milione di euro, risorse cui si è
aggiunto un co-finanziamento di 710mila euro con risorse del
civico bilancio. "Questo villaggio è l'esempio plastico delle
politiche amministrative realizzate in continuità in questi
venti anni - ha detto Decaro - in cui tutti abbiamo scelto di
impegnarci a portare a termine questo progetto, avviato durante
le amministrazioni precedenti e completato oggi, improntato alla
restituzione alla comunità dei beni confiscati alle mafie per
finalità sociali e solidali".
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