"Gli operatori economici di Andria
ora hanno un nuovo strumento: hanno l'associazione antiracket
che è indispensabile per impedire che degli operatori economici
si possano trovare in situazioni di solitudine e di isolamento".
Lo ha detto Tano Grasso, presidente della prima fondazione
antiracket che oggi ha inaugurato una sede anche ad Andria,
città che ha ospitato una passeggiata con commercianti e
imprenditori per dire no al pizzo. Al loro fianco, i
rappresentanti delle istituzioni.
La passeggiata è stata l'occasione per sistemare le targhe
antiracket sulle sedi di alcune aziende che hanno aderito
all'associazione. "L'obiettivo - ha aggiunto Grasso - è
alimentare fiducia nelle istituzioni e nell'associazione
antiracket". "È una giornata fondamentale" perché "incontreremo
i commercianti e mi auguro che l'associazione antiracket possa
crescere sempre più perché costituisce un sostegno per tutti
coloro che vogliono e decidono di denunciare", ha spiegato la
commissaria straordinaria del governo per il coordinamento delle
iniziative antiracket e antiusura, Mariagrazia Nicolò,
sottolineando che "la denuncia non è un percorso facile ma si
deve fare per riappropriarsi della libertà personale, per
rivivere la propria dignità e soprattutto interrompere il cappio
con la criminalità organizzata".
"Noi non siamo soli - ha dichiarato Felice Gemiti,
imprenditore di Andria che ha sporto denuncia contro i suoi
aguzzini -. C'è lo Stato con noi e siamo sempre più forti più
numerosi. Ai miei colleghi dico di non aver paura di denunciare
e ora ci siamo anche noi pronti ad aiutare". "Auspichiamo una
collaborazione con le istituzioni perché così si innalza anche
il livello di percezione della sicurezza", ha proseguito Silvana
D'Agostino, prefetta di Barletta-Andria-Trani. "Era un impegno
che avevamo assunto e ora ci sono dei luoghi fisici in cui
potersi recare per parlare, per raccontare, per denunciare" ha
concluso la sindaca di Andria, Giovanna Bruno.
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