A lungo avrebbe maltrattato e
insultato suo marito, che ad aprile del 2024 si è suicidato
all'età di 34 anni, minacciandolo di tornare nel suo paese di
origine, l'Egitto, e di non fargli più vedere la figlia di tre
anni. Ora la donna, una 30enne, rischia il processo per
maltrattamenti in famiglia. Dopo la richiesta di rinvio a
giudizio formulata dalla Procura di Bari, l'udienza preliminare
si aprirà domani in tribunale.
Secondo l'accusa, la donna criticava spesso il marito,
pretendendo una casa più grande e chiedendo di trasferirsi a
Bari dal paese in provincia in cui vivevano. Le critiche si
rivolgevano anche alla casa che l'uomo le avrebbe acquistato a
Sharm El-Sheik.
La donna in estate era già stata sottoposta all'obbligo di
dimora e al divieto di allontanarsi dall'Italia, e per questo le
era stato tolto il passaporto. Come accertato dalle indagini dei
carabinieri, nel tempo avrebbe inviato al marito messaggi
contenenti insulti e minacce e avrebbe preteso diverse somme di
denaro. In un'occasione avrebbe anche minacciato di chiamare i
carabinieri per accusarlo falsamente di violenza. I due si erano
conosciuti a Sharm El-Sheik e si erano sposati al Cairo nel
2019.
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