"La massiccia partecipazione dei
lavoratori alla due giorni di scioperi è la prova, qualora ce ne
fosse ancora bisogno, dell'urgenza di rinnovare il contratto di
lavoro dei metalmeccanici oltre che essere una risposta forte a
Federmeccanica che continua a trincerarsi dietro la propria
piattaforma, in netta contrapposizione a quella di Fim Fiom e
Uilm votata dai lavoratori, e adesso alle difficoltà contingenti
del settore aggravate dall'introduzione dei dazi da parte del
presidente degli Usa, Donald Trump". Lo afferma Francesco
Brigati, segretario generale della Fiom Cgil di Taranto, a
conclusione degli scioperi che hanno coinvolto oggi i lavoratori
di Acciaierie d'Italia e dell'appalto ex Ilva e ieri i
lavoratori di Leonardo (anche qui con un corteo interno alla
fabbrica) e Vestas.
"Si è trattato - commenta ancora Brigati - di due giornate
molto intense e riuscitissime dal punto di vista della
partecipazione dei lavoratori. Di fronte al fatto che la
trattativa del rinnovo del contratto è di fatto ferma, la
risposta dei lavoratori in sciopero a Taranto, ma pensiamo anche
a quelli tenutisi su base nazionale, è la rivendicazione della
riapertura del tavolo della trattativa su questioni che
riguardano gli aumenti contrattuali".
"Crediamo - conclude il segretario Fiom - che le vertenze
vadano risolte come nel caso dell'ex Ilva. Non possiamo
continuare in questa situazione che, ormai, va avanti da circa
tredici anni. Bisogna trovare una soluzione dal punto di vista
ambientale e occupazionale, mettere a punto la transizione
ecologica, conoscere il piano industriale dei nuovi acquirenti".
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