(V. 'Furto e riciclaggio di auto...' delle ore 7.44)
Un gruppo capace di rubare auto e
furgoni in pochi minuti grazie a squadre, almeno venti, che
avrebbero agito simultaneamente, riuscendo a far sparire anche
sette mezzi al giorno. Un'associazione per delinquere con basi
operative a Cerignola (Foggia) e nella provincia di
Barletta-Andria-Trani. I mezzi rubati, venivano smembrati in
aperta campagna, i pezzi recuperati e venduti all'ingrosso.
Un'attività illecita che andava avanti da almeno due anni. Ne
sono convinti gli agenti della Squadra mobile della Questura di
Andria che, assieme allo Sco, alla Questura di Foggia e al
commissariato di Cerignola e coordinati dalla Procura di Trani,
hanno portato a termine l'operazione Stolen (Rubato) II,
successiva a quella che nel giugno dell'anno scorso era sfociata
in 26 misure cautelari. Oggi, in carcere sono finite 25 persone,
di cui 24 residenti a Cerignola e una senza fissa dimora: sono
accusate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata
al furto, riciclaggio e ricettazione di auto.
"Qui c'è un'autentica industria del crimine, con una quantità
di lavoratori che stabilmente è assoldata sapendo di dover
percepire una remunerazione in base a ciò che fa: fai il
conducente di un mezzo che deve trasferire i pezzi rubati? Sono
previsti 100-150 euro", ha detto il procuratore di Trani, Renato
Nitti. "Abbiamo ricostruito l'intera filiera: dal furto, al
trasferimento dei veicoli in due autorimesse di Cerignola, e il
loro smontaggio che avviene nel circondario di Trani. I pezzi
ottenuti dalla cannibalizzazione delle auto venivano imballati
per poi essere spediti anche all'estero", ha precisato Nitti. Il
gruppo usava utenze "citofoniche, quindi usa e getta,
cancellazione dei messaggi e altri strumenti che hanno reso
difficili le indagini ma il livello investigativo è stato
all'altezza", ha chiarito il capo della Procura.
Un'attività investigativa "rischiosa anche per i
poliziotti": quattro quelli rimasti feriti dopo uno speronamento
nel corso di un tentativo di fuga a seguito di una
perquisizione. "Nove mesi fa abbiamo indagato 32 persone con 26
misure cautelari, altre 25 sono finite in manette oggi, un'altra
trentina arrestata in flagranza: numeri che testimoniano
l'impegno contro uno dei reati che a livello nazionale è in
crescita. Qui, invece, è l'unico che ha invertito la tendenza",
ha detto il questore della Bat, Alfredo Fabbrocini.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA