Ruspe in azione questa mattina ad Olbia nei terreni di "Chentu accas", per demolire l'abitazione abusiva di Luigi Mulas, l'allevatore di 55 anni, fattore di fiducia di don Verzè, e per vent'anni custode di uno stazzo che ricade nel terreno adiacente il Mater Olbia, l'ospedale in fase di costruzione, e che nei progetti dovrebbe diventare parte del centro di riabilitazione. Questa mattina all'arrivo degli agenti della Polizia locale Mulas stava dormendo e non ha potuto fare altro che prendere atto dell'esecutività dell'ordinanza di demolizione.
La struttura era originariamente uno stazzo di circa venti metri quadri, nel corso degli anni, però, Mulas ne aveva triplicato le volumetrie, realizzando abusivamente delle opere edilizie, trasformandola in una vera e propria abitazione, con verande, zona giorno, camera da letto, bagno e ripostigli.
Lo scorso maggio, pochi giorni prima della stipula della compravendita dei terreni provenienti dalla gestione fallimentare dell'ex San Raffaele alla Qatar Foundation, un imprenditore locale, Alessandro Marini, con in mano un atto notarile di acquisizione di diritti di usucapione sui 59 ettari di terreni in località "Chentu Accas", ceduti dal custode dell'ex San Raffaele, impose uno stop al notaio che, a Cagliari, stava redigendo l'atto. Un episodio che aveva fatto aprire un'indagine per tentata estorsione. Contestualmente, a luglio, il Comune aveva emanato un'ordinanza, notificata il 5 luglio, che imponeva entro 90 giorni la demolizione delle opere abusive e il ripristino dello stato dei luoghi dello stazzo di "Chentu Accas". I Servizi sociali del Comune hanno nel frattempo proposto a Mulas degli alloggi alternativi. .
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