No all'inceneritore di Tossilo. Per la salute e per l'occupazione: queste le due principali motivazioni che hanno fatto scendere in piazza comitati, associazioni e sindaci per fermare l'iter, già in fase avanzata, che dovrebbe portare alla realizzazione di un impianto di smaltimento di rifiuti nell'area industriale di Macomer.
La protesta, con bandiere, striscioni e cartelli con disegni di scheletri appesi al collo, si è svolta davanti alla sede del Tar della Sardegna in concomitanza con l'udienza per il ricorso presentato da chi contesta progetto e opera. La decisione dei giudici arriverà probabilmente entro un mese. "Abbiamo spiegato - sottolinea il legale Mauro Barberio - che questo impianto va contro il piano regionale dei rifiuti e non tiene conto dei dati Arpas in materia ambientale".
"Noi abbiamo da tempo proposto una soluzione alternativa - dice Sergio Pilia, presidente del comitato 'Non bruciamoci il futuro', contro l'inceneritore di Tossilo - L'impianto non solo ci preoccupa per gli effetti sulla salute, ma anche perché brucia posti di lavoro. Noi abbiamo un'idea diversa in grado di decuplicare l'occupazione e ridurre le spese: perché non ci ascoltano? Ormai tutte le politiche sui rifiuti stanno andando verso la raccolta differenziata e il riciclo. Continuiamo a non capire a che cosa serva un impianto del genere".
In campo anche una delegazione composta dai primi cittadini di Sarule, Mariangela Barca, e di Olzai, Ester Satta. "Come Unione dei comuni - spiega Barca - abbiamo proposto anche noi il ricorso al Tar. Abbiamo già vinto la battaglia contro l'inceneritore di Ottana, ma crediamo sia giusto per la Sardegna continuare queste lotte. Gli inceneritori hanno dalla loro parte il fatto che rappresentano un grosso affare economico. Ma per il territorio questo è un discorso che non regge: noi abbiamo il dovere di tutelare la salute, i prodotti locali, l'occupazione".
Il sindaco di Olzai ribadisce il concetto: "Non vogliamo danni per la salute e per l'economia". Solidarietà anche dal Campidano con una folta delegazione da Villacidro per il comitato in lotta contro il progetto per l'ampliamento della discarica del centro a sessanta chilometri da Cagliari. "Ricordiamo - precisa Gabriele Frigau - che a livello europeo le linee generali di trattamento dei rifiuti vanno in tutt'altra direzione".
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