A Oristano ormai è braccio di ferro senza esclusione di colpi tra il sindaco Guido Tendas e il Pd da una parte e la minoranza consiliare dall'altra sulla data in cui si dovrà tenere il referendum consultivo per dire sì o no alla gestione diretta da parte del Comune del servizio idrico ora in capo ad Abbanoa.
Forti delle quattro mila firme raccolte a sostegno della consultazione, i consiglieri di opposizione e quelli dissidenti della maggioranza, hanno ribadito nel corso di una conferenza stampa la richiesta di accorpare il referendum su Abbanoa a quello costituzionale già fissato per il 4 dicembre.
"Consentirebbe al Comune, e quindi a tutti gli oristanesi, di risparmiare almeno 60 mila euro", hanno spiegato Salvatore Ledda e Giuliano Uras, sottolineando però che tempi sono ormai strettissimi. "Forse manca la volontà di farlo", hanno commentato accusando il sindaco di non aver dato fino a stamattina alcuna risposta alle ripetute sollecitazioni dei giorni scorsi. Secondo i promotori del referendum, Tendas e il Pd temono l'effetto domino che una vittoria del sì potrebbe avere su tante altre amministrazioni scontente di Abbanoa.
E' stato poi sottolineato che se vincessero i sì, la procedura per restituire al Comune la gestione diretta del servizio sarebbe lunga e molto complessa, ma che comunque l'amministrazione avrebbe la possibilità di aprire un tavolo di confronto con la Regione per arrivare a una revisione dell'ambito unico e ad un ridimensionamento dello strapotere attuale del gestore unico. Nel frattempo, il sindaco Tendas ha già annunciato per domani la replica alle accuse della minoranza.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA