Hanno trascorso il Natale in
cella, ma potranno passare il Capodanno a casa. Il Tribunale del
riesame ha deciso di modificare la misura cautelare inflitta a
quattro delle cinque persone arrestate il 10 dicembre a Quartu
Sant'Elena nell'ambito dell'inchiesta su un presunto giro di
mazzette per la concessione di pratiche urbanistiche. Dopo 19
giorni di carcere, potranno andare ai domiciliari i vigili
Raimondo Pontis e Giovanni Argiolas, il funzionario
dell'edilizia privata Sergio Oriti Niosi e l'imprenditrice
Deborah Puddu, titolare della società Corim.Pro. Confermata la
misura dei domiciliari, invece, per l'altro funzionario
comunale, Franco Schirru.
Erano stati arrestati su ordine del Gip Giampaolo Casula,
dopo la richiesta del pm Enrico Lussu, al termine dell'inchiesta
ribattezzata "Paese d'Ombre" e condotta dagli investigatori
della Squadra Mobile della Questura di Cagliari, guidati dal
dirigente Alfredo Fabbrocini. In quattro rinchiusi nel carcere
di Uta, uno ai domiciliari. Ieri l'udienza davanti al collegio
del Tribunale della Libertà, presieduto da Massimo Poddighe, e
oggi la decisione: accolte le istanze dei difensori Herika
Dessì, Maurizio Piras e Giampaolo Manca, Carlo Fanari e Mario
Maffei, Giovanni Murru e Patrizio Rovelli. Molti hanno chiesto
al Riesame di annullare l'ordinanza di custodia cautelare,
ritenendola in alcune parti simile alla richiesta del pm. I
giudici hanno invece confermato il contenuto del provvedimento,
mitigando però la misura e concedendo ai 4 arrestati i
domiciliari. Nel pomeriggio, alcuni hanno già lasciato il
carcere di Uta.
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