Falsa partenza per il processo ai vertici dell'Aias sui presunti maltrattamenti ai pazienti ospiti della struttura di Decimomannu. Il giudice del Tribunale di Cagliari, Simone Nespoli, si è dichiarato incompatibile rinviando al 29 marzo l'apertura del dibattimento con rito ordinario davanti ad un nuovo giudice monocratico, ancora non individuato.
Alla sbarra tre imputati: Vittorio Randazzo, direttore amministrativo dell'Aias, Sandra Murgia, responsabile del centro di Decimo, e Eugenio Ena, operatore sanitario. Il 13 marzo, invece, davanti al Gup Gabriella Muscas ci sarà la prima udienza nei confronti degli altri operatori sanitari indagati che hanno scelto il rito abbreviato. Le accuse, a vario titolo, vanno dai maltrattamenti per gli operatori sanitari, all'omissione d'atti d'ufficio per i vertici dell'associazione.
L'indagine, ribattezzata "Mistreatment", era stata avviata nell'ottobre 2014 dai carabinieri della sezione di Polizia giudiziaria della Procura di Cagliari e dai militari del Nas, tutti coordinati dal sostituto procuratore Liliana Ledda, a seguito di una segnalazione di presunti maltrattamenti nei reparti psichiatria e riabilitazione della sede di Decimo.
A febbraio dello scorso anno erano scattate le misure cautelari - la sospensione dal servizio - chieste dal Pm al Gip nei confronti di 14 operatori sanitari indagati inizialmente per omissione di atti di ufficio, percosse, omissione di referto, maltrattamenti e lesioni personali. Chiusa l'inchiesta, molti degli indagati hanno patteggiato, alcuni hanno scelto l'abbreviato e in tre hanno deciso di andare a dibattimento.
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