E' stata una morte naturale causata
verosimilmente da un problema cardiaco, ma la certezza si avrà
con gli esiti dell'esame istologico. E' quanto emerso
dall'autopsia sul corpo di Luca Arca, il giovane di 24 anni di
Silansu, trovato cadavere nella tarda serata del 4 settembre
all'interno di un capanno agricolo nelle campagne tra il suo
paese e Dualchi. L'esame effettuato all'ospedale di Oristano
dall'anatomopatologo Nicola Lenigno dell'istituto di medicina
legale dell'Università di Cagliari, ha accertato che il decesso
risale a circa venti ore prima del ritrovamento e ha escluso la
morte violenta, confermando quindi il responso del medico legale
Roberto Demontis, giunto alle stesse conclusioni dopo una prima
ispezione del cadavere.
Esclusa anche la morte per intossicazione da monossido di
carbonio, una delle ipotesi, oltre al malore, avanzate nelle
prime ore dagli inquirenti dopo la scoperta di un gruppo
elettrogeno presente nel capanno e utilizzato per pompare
l'acqua destinata all'irrigazione di una piantagione di
marijuana rinvenuta nelle vicinanze. Da qui il sospetto che il
giovane si trovasse in quel posto per curare le piante di
cannabis, ore sequestrate dai carabinieri. Le indagini dei
militari della Compagnia di Macomer e del Nucleo investigativo
di Nuoro continuano per capire chi si muovesse intorno alla
piantagione. Interrogati anche i proprietari dei terreni
interessati. La Procura di Oristano ha disposto la restituzione
della salma di Arca ai familiari.
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