Discreto stato di salute e cauto miglioramento rispetto al passato. È la condizione della giustizia amministrativa in Sardegna, riassunta in sintesi dal presidente del Tribunale amministrativo regionale, Marco Buricelli a Cagliari per l'inaugurazione dell'anno giudiziario. "Si sono ridotte ancora le giacenze dei procedimenti pendenti - ha precisato durante la sua relazione pubblica - e si sono abbreviati i tempi di decisione dei ricorsi, con un saldo positivo. Siamo ormai lontani dai mille ricorsi annuali che per circa la metà riguardano la materia degli appalti. Certo - ha rimarcato - sono ancora numerosi i processi pendenti da lunga data, a dispetto del principio, scolpito in Costituzione, della durata ragionevole del processo".
Dati "incoraggianti" che però pongono una sfida: "È necessario dare una risposta di giustizia tempestiva - ha confermato Buricelli a margine della plenaria -, che sia credibile, vale a dire di qualità adeguata e chiara nel linguaggio, con professionalità unita alla celerità, e con esiti per quanto possibile stabili e uniformi". Stando ai numeri, nel 2022 sono stati proposti 839 procedimenti (a fronte dei 978 del 2021 e dei 930 del 2019), con una diminuzione di circa il 14% rispetto al 2021.
La materia più interessata da procedimenti, come sempre, è stata l'edilizia e l'urbanistica, con il 22% del totale dei ricorsi in ingresso. In questo settore si contestano principalmente misure di repressione dell'abusivismo edilizio e dinieghi alle sanatorie, oltre alle conflittualità di gruppi di cittadini che riguardano l'azione di governo del territorio e di formazione degli strumenti urbanistici. Rilevante, non solo per numero ma anche sul piano dell'importanza economica, è il contenzioso sugli appalti specialmente di servizi e forniture, "complesso e impegnativo dal punto di vista tecnico-giuridico": in totale circa 70 ricorsi presentati, più della metà dei quali riguardanti gli enti locali.
"I ricorsi sugli appalti sono definiti nel merito in tempi assai stretti - è stato sottolineato - mediamente in 90 giorni, con un miglioramento, quanto a tempistica, rispetto al 2021, di circa 50 giorni". Infine riguardo alla 'tenuta' dei provvedimenti del Tar in secondo grado, i dati del 2022 confermano che soltanto una piccola parte delle sentenze pronunciate (94 su 818, pari all'11%) è stata, finora, appellata al Consiglio di Stato.
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