Ultimo giro di boa, sabato 4
novembre, per la 43/a edizione del Festival Jazz in
Sardegna-European Jazz Expo, rassegna musicale firmata da Jazz
in Sardegna che dal 6 all'8 ottobre scorso ha messo in scena al
Teatro Massimo di Cagliari una tre giorni di concerti e
appuntamenti.
Alle 21 chiusura in grande stile con l'atteso concerto di
Joshua Redman, indubbiamente uno degli artisti jazz più
acclamati e carismatici emersi negli anni Novanta. Figlio d'arte
(suo padre, il sassofonista Dewey Redman è stato lo storico
collaboratore di Ornette Coleman), Redman è considerato tra i
musicisti afroamericani più influenti del pianeta. Per il suo
stile personale ma rimasto fortemente legato alla tradizione,
l'artista è diventato un punto di riferimento per tutti gli
amanti del sax tenore. Ha pubblicato oltre 20 album (Warner &
Nonesuch), e 16 come leader, è stato nominato per ben 11 Grammy
Awards vincendo sei Premi come "Best new Artist, Jazz artist of
the year", e ha sempre ottenuto il massimo dei voti nei sondaggi
di critica e lettori dalle testate DownBeat, Jazz Times, The
Village Voice e Rolling Stone.
Sul palco del Teatro Massimo presenta il suo nuovo e
avvincente progetto artistico, un debutto per la Blue Note
Records, dal titolo "Where Are We". Un viaggio musicale
attraverso gli Stati Uniti d'America, un progetto di ballate,
standards, romanticismo, riflessione sociale, invenzione
melodica, improvvisazione. "Where Are We" segna anche il primo
album vocale di Redman affiancato dalla dinamica e giovane
cantante californiana Gabrielle Cavassa. Assieme a Paul Cornish
al piano, Philip Norris al contrabbasso e Nazir Ebo alla
batteria, Redman firma uno dei suoi album più avvincenti,
chiudendo in grande stile un'edizione felicissima dell'European
Jazz Expo.
Ad aprire la serata del 4 novembre, sempre al Teatro Massimo
di Cagliari (ore 19, sala M2, ingresso libero) sarà Livia
Grossi, giornalista del Corriere della Sera, esperta teatrale e
viaggiatrice curiosa, da qualche anno in giro per i teatri
d'Italia con un nuovo format dal titolo "Il Giornale parlato",
un nuovo modo di fare informazione che trasforma la scena in una
pagina di magazine con interviste video, immagini realizzate sul
campo, musica dal vivo e la giornalista che racconta il suo
"pezzo" guardando negli occhi il pubblico.
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