Va avanti da quasi cinque ore tra
pause, faccia a faccia in privato e fili diretti con Roma, nella
hall dell'hotel cagliaritano Palazzo Tirso, il vertice del
centrodestra che deve decidere il nome del candidato per le
Regionali del 25 febbraio. I primi giri di tavolo, da quanto si
apprende, hanno fatto emergere una convergenza ampia sul nome
del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, molto vicino a Giorgia
Meloni, e sulla linea della discontinuità, tra tutti, oltre a
Fdi, anche Udc e centristi.
Per il presidente uscente Christian Solinas ci sono
ovviamente il Psd'Az e la Lega, con il coordinatore Michele Pais
e due rappresentanti delle liste che dovrebbero appoggiarlo.
Segnali di confusione in area centrista, con il Grande centro,
il contenitore nato per rimarcare il peso nella coalizione, che
oggi terminerà la sua esistenza. "Non ha più ragion d'essere nel
momento in cui si stabilisce il candidato", sottolinea ai
giornalisti nelle pause Antonello Peru.
Nel frattempo maturano divergenze tra il livello regionale e
nazionale della Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro: al tavolo
sardo è presente il referente Marcello Orrù che ha preso la
parola sottolineando la sua fiducia a Solinas. Immediata la nota
nazionale: "Le posizioni espresse dal delegato a partecipare al
tavolo regionale sono state fraintese - scrive l'eurodeputata
che punta alla ricandidatura nel collegio sardo-siciliano
Francesca Donato, commissaria del partito nell'Isola -. La
Democrazia Cristiana chiede discontinuità alla guida della
Regione Sardegna e ritiene che il il nome del sindaco di
Cagliari Paolo Truzzu sia quello giusto".
Sempre nel'area centrista l'altro strappo è quello di
Giovanni Satta, Alleanza Sardegna, che ha scelto di essere
indipendente. I tempi del conclave si allungano, il tavolo cerca
di convergere su un nome e punta a uscire in maniera unanime, ma
per questo servono ancora limature e restano da capire le
eventuali mosse del Psd'Az in base alla scelta che scaturirà dal
tavolo.
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