Si sono dati appuntamento sotto
il palazzo del Consiglio regionale per protestare durante
l'esame della legge di riorganizzazione sanitaria. Sono gli
iscritti alla Cgil, con il segretario generale Fausto Durante
che sul testo del ddl erano stati ascoltati in audizione in
commissione e avevano già portato le principali perplessità.
"Quello che noi abbiamo provato a sottolineare in molti modi è
che piuttosto che proporre una mini-riforma che si concentra
pressoché esclusivamente sul governo delle Asl e delle strutture
ospedaliere - spiega Durante - sarebbe importante rendere
provvedimenti urgenti, rapidi e netti sulle principali emergenze
della sanità in Sardegna, che i cittadini vivono quotidianamente
sulla loro pelle, esattamente come le vivevano ai tempi della
precedente giunta regionale".
La lista è sempre quella: liste d'attesa, tempi molto lunghi
per prestazioni, ricoveri, interventi, e ancora "buchi paurosi
negli organici del personale, sia dei medici che degli
infermieri e degli operatori sociosanitari, e poi assenza di
medici di medicina generale in molte aree della Sardegna,
lontananza di tanti cittadini dalla possibilità di esercitare il
diritto costituzionalmente previsto alla salute e alle cure".
Non solo, rincara Durante: "La Sardegna ha speso solo il 2%
delle risorse che il Pnrr ha destinato per gli ospedali di
comunità e il 3% delle risorse per le case di comunità, che sono
quegli interventi che se realizzati permetterebbero di attenuare
la pressione sugli ospedali e riavvicinare la sanità al
territorio e quindi ai cittadini, basterebbe solo questo per
dire ai direttori generali delle Asl e a chi ha avuto
responsabilità nel governo della Sanità che è bene che si
facciano da parte", chiarisce. "E questo è il punto - conclude
il segretario del sindacato -, continuare a insistere su
provvedimenti che non intervengono sulle emergenze e sulle
urgenze reali secondo noi è un limite".
Alcuni consiglieri della commissione sanità hanno incontrato
i manifestanti per ascoltare le loro richieste. "Ripartiamo
comunque sempre dall'ascolto perché crediamo che solo col
confronto e l'ascolto poi si arrivi tutti insieme a decidere
sulle cose - ha sottolineato la presidente della commissione
Carla Fundoni (Pd) -. Continueremo a collaborare con i sindacati
perché per noi sono preziosi, rappresentano i lavoratori della
sanità verso i quali non possiamo non mantenere vivo l'ascolto e
le loro preoccupazioni". "Massima disponibilità per cercare di
trovare insieme con loro le migliori soluzioni per garantire
servizi e condizioni di lavoro sostenibili, viste le condizioni
in cui stanno lavorando ormai da troppo tempo", conclude
Fundoni.
Quanto alla riforma si ritorna in commissione con circa 300
emendamenti da esaminare, la maggior parte della minoranza (la
giunta ha suddiviso le modifiche al testo in 15 correttivi):
"Stasera alle 15.30 riprenderemo i lavori della commissione, gli
emendamenti sono tanti e lavoreremo fino a tardi per cercare di
riprendere domani i lavori in consiglio e quindi proseguire con
l'analisi degli emendamenti e della riforma in Aula. Cercheremo
per i primi della prossima settimana di portare a casa la
riforma".
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