Poco tempo per esaminare migliaia di pagine, articoli, tabelle e analizzare risorse. I sindacati convocati questa mattina in audizione nella terza commissione Bilancio del Consiglio regionale in avvio delle audizioni sulla manovra finanziaria da circa 10 miliardi della giunta Todde hanno fortemente criticato il metodo e i tempi con cui sono stati coinvolti.
"Migliaia di pagine disponibili soltanto due giorni lavorativi prima dell'audizione, avevamo chiesto all'assessore alla Programmazione di avere i testi in tempi utili ma così non è stato.", ha sottolineato Fausto Durante, segretario regionale della Cgil. D'accordo anche Guido Sarritzu e Andrea Lai segretari della Uil Sardegna: "Non possiamo più tollerare la ripetizione di una farsa come quella già vissuta in sanità, dove un disegno di legge è stato completamente stravolto dagli emendamenti della Giunta senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali", hanno commentato.
Poi l'analisi sulle misure. Per la Cgil le criticità riguardano la sanità "non c'è corrispondenza tra le disposizioni contenute nella riforma della Sanità e le poste in bilancio riguardanti il tema" e "non sono previsti sufficienti interventi specifici per affrontare alcune delle criticità più evidenti del sistema sanitario, a partire dalle liste d'attesa". Mentre la Uil pone l'accento sulla stabilizzazione dei precari. E poi i trasporti, con il faro sulla fusione degli aeroporti. Per entrambi i sindacati la gestione di una rete aeroportuale sarda deve essere "necessariamente pubblica". E ancora politiche industriali, commercio e piccole imprese.
Su questo osservazioni anche da parte di FederTerziario, con la sua presidente Valeria Satta, ex assessora della giunta Solinas, in particolare sulla digitalizzazione e l'internazionalizzazione. Per la Cisl, meno dura, è urgente uscire dall'esercizio provvisorio". Per Ledda "Occorre intervenire sulle politiche attive del lavoro, e a sostegno delle persone più fragili, a partire dai pensionati".
Il mondo agricolo boccia la Manovra
Manovra finanziaria bocciata anche dalle organizzazioni del mondo agricolo. Le principali criticità sono state evidenziate durante le audizioni al testo della giunta in terza commissione, Bilancio, presieduta da Alessandro Solinas (M5s). "In manovra notiamo la presenza di alcuni interventi puntuali che si sovrappongono, in alcuni casi, alle disposizioni contenute nel Psr - ha sottolineato Efisio Perra della Coldiretti - ci saremmo aspettati scelte più coraggiose". Il rappresentante di Coldiretti ha auspicato il rafforzamento delle azioni per far fronte all'emergenza idrica nelle campagne e più attenzione per le filiere produttive, critico il giudizio anche sulla decisione di incrementare del 15% lo stanziamento per le agenzie agricole.
Il presidente di Copagri Giuseppe Patteri ha invece puntato l'attenzione sulla necessità di una legge quadro per poter lavorare su programmazioni a carattere pluriennale su alcuni temi come le calamità naturali e le epizozie. "Le cifre stanziate per la lotta alla lingua blu, 3,25 milioni di euro, sono irrisorie - ha detto - sulle calamità naturali serve un cambio di rotta nella gestione dei rischi".
Dal presidente di Copagri è arrivato anche l'invito a rafforzare le azioni per favorire l'ingresso di forze nuove in agricoltura: "L'età media dei nostri addetti è di circa 50 anni.
Gran parte delle risorse per il primo insediamento dei giovani non sono state ancora spese. Ci sono 400 pratiche inevase del vecchio Psr".
Negativo anche il giudizio di Giambattista Monne, direttore di Confagricoltura, che ha parlato di finanziaria "frustante" per la mancanza di risposte a temi rilevanti. "Non si capisce quale sia l'idea di agricoltura - ha detto - nel testo sono presenti norme che replicano interventi già contenuti nel Psr ma affidati alla gestione di soggetti diversi".
Ascoltato anche il mondo della cooperazione, che ha sollecitato più attenzione per il settore che conta in Sardegna circa 3.500 imprese. Tra le criticità più importanti segnalate dai rappresentanti di Agci, Confcooperative e Lega Coop, la necessità di un rinnovo del contratto collettivo dei lavoratori: "Nel 2023 la cifra stanziata per tutti gli interventi (appalti, strutture, contributi economici) era di 550 milioni di euro - ha detto il direttore di Confcooperative Gilberto Marras - c'è bisogno di un incremento di circa 45 milioni di euro, il 15% del totale".
Sulla stessa linea Claudio Atzori, presidente di Lega Coop: "C'è bisogno di un cambio di rotta se non si vuole arrivare alla chiusura di micro imprese e alla insostenibilità dei loro bilanci". Giovanni Loi, presidente di Agci, ha invece chiesto il finanziamento delle leggi di settore come la n.5 del 1957 e più attenzione nella gestione delle lagune.
Federalberghi: 'turismo assente e visione non chiara'
"Una Finanziaria che parla poco di turismo, di alberghi e di ospitalità. Solo in pochissimi articoli vengono prese in considerazione le esigenze del comparto". Lo sottolinea Paolo Manca, presidente regionale e vice presidente nazionale di Federalberghi, che riunisce gli operatori alberghieri di tutta l'Isola, a margine dell'audizione in terza commissione Bilancio sul testo della giunta.
"Apprezziamo il finanziamento all'assessorato, anche se in realtà si tratta in buona parte di fondi dedicati alla struttura e ai grandi eventi". Per quanto riguarda il settore strettamente alberghiero, Manca rileva che nel testo si parla di hotel solo per "l'esternalizzazione dei controlli sulla classificazione (quindi nuovi oneri per gli operatori) e nella norma sull'albergo diffuso - commenta - per il resto sugli alberghi c'è il totale silenzio".
"Questo per dire che fondamentalmente è una finanziaria dove il turismo è non pervenuto, non c'è nessuna scelta e azione strategica nonostante sia stata presentata come una manovra politica. Una manovra politica avrebbe segnato una posizione ben definita verso la direzione di un turismo di qualità".
"Dai finanziamenti messi in campo non traspare una visione chiara - continua Manca -. Se pensiamo che una provincia autonoma come quella di Trento, non tutta la Regione, destina 70 milioni alla promozione turistica in maniera strutturale nella propria finanziaria. Alla Sardegna servirebbero 50-60 milioni di investimento sulla promozione e l'organizzazione, e in particolare sulla governance, cioè la Dmo".
E infine la riqualificazione delle strutture alberghiere, secondo Manca servirebbe "riaccendere uno strumento per riqualificare le imprese e per riconvertire l'extralberghiero verso il ricettivo organizzato". "Quello strumento esiste già - chiarisce - è la legge 9 del 1988, sarebbe la giusta perequazione visto l'infausto esito che ha avuto in precedenza a causa degli errori commessi dalla Regione allora". "Ci sarebbe, inoltre, piaciuto vedere in finanziaria dei fondi specifici per finanziare il lavoro, come il bando Solare, in modo che diventino fondi strutturali".
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