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Maxi truffa su bonus facciate, la difesa contesta capi d'accusa

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Maxi truffa su bonus facciate, la difesa contesta capi d'accusa

53 imputati davanti al gup di Sassari per il rinvio a giudizio

SASSARI, 09 maggio 2025, 17:27

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Le difese dei 53 imputati accusati di associazione a delinquere per una presunta truffa allo Stato da oltre 5 milioni di euro con il cosiddetto bonus facciate, hanno contestato, questa mattina davanti al gup del Tribunale di Sassari, la costituzione delle parti civili e i capi d'accusa formulati dalla Procura.
    A sollevare la lunga serie di eccezioni è stato l'avvocato Luca D'Alò, che davanti al giudice Gianpaolo Piana, si è opposto alla richiesta di costituzione di parte civile delle due persone che avevano presentato la denuncia da cui è partita l'inchiesta, persone che per il collegio difensivo non sarebbero state danneggiate in nessun modo dalle presunte truffe.
    Contestati anche i capi d'imputazione con cui la pm Lara Senatore ha chiesto il rinvio a giudizio dei 53. Il giudice scioglierà le riserve nella prossima udienza, fissata per il 27 giugno. Se le eccezioni sollevate saranno respinte si procederà con l'esame dei primi quattro imputati.
    L'inchiesta condotta dalla Guardia di finanza riguarda interventi di ristrutturazione delle facciate in 52 edifici a Sassari e in altri centri della provincia, per i quali gli imputati avrebbero usufruito illecitamente del bonus 90%, con relativo sconto in fattura su spese mai sostenute o sostenute gonfiando le stesse fatture, incassando poi i crediti fiscali.
    Una truffa da oltre 5 milioni di euro per cui la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per i 53 imputati. Sei di loro, imprenditori edili, professionisti e un amministratore di condomini, sono accusati di associazione a delinquere e indebita percezione di erogazioni pubbliche, in concorso con gli altri 47, privati proprietari di immobili e altri amministratori condominiali.
   

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