/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Carceri: ammanco 32mila euro in spaccio a Catania, assolta

Carceri: ammanco 32mila euro in spaccio a Catania, assolta

Sentenza Tribunale, gestrice innocente,non ha commesso il fatto

PALERMO, 18 giugno 2020, 12:06

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

La prima sezione del Tribunale di Catania ha assolto con ampia formula, per non avere commesso il fatto, l'ex assistente capo della polizia penitenziaria Carmela Scuderi, 56 anni, dall'accusa di peculato. La donna, assistita dall'avvocato Mirella Viscuso, nel 2010 aveva avuto in gestione lo 'spaccio' del carcere Piazza Lanza, ed era accusata di essersi appropriata di 32.886 euro dall'incasso, reato contestato fino al 2 marzo del 2012, omettendo di registrare gli incassi. Il Pm Anna Trinchillo aveva chiesto l'assoluzione dell'imputata con la formula equivalente all'ex mancanza di prove.
    Era stata Carmela Scuderi a sollevare il caso degli 'ammanchi', con una relazione di servizio, spiegando di avere trovato altri precedenti 'buchi' e di averli coperti con dei soldi che aveva ottenuto con prestiti personali, con documenti poi allegati al fascicolo del processo.
    "E' una donna provata - spiega il suo legale, l'avvocato Mirella Viscuso - da anni di stress e angoscia, pur sapendo di essere innocente, come ha confermato, con la formula più ampia possibile, la sentenza del Tribunale. Arrivata dopo le prove portate in aula, come il mancato corso di formazione per la registrazione telematica dei dati e i prestiti personali che si era fatta fare per sanare ammanchi assolutamente non imputabili a lei".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza