"Dodici anni fa ho fatto un grosso
errore. Uno di quelli che ti cambiano la vita. Avevo tutto. Ero
il capitano del Palermo, facevo il lavoro che avevo sempre
sognato di fare fin da bambino e la gente di Palermo mi faceva
sentire a casa. Ho sempre preferito il silenzio. Ho letto di
tutto ma non ho mai replicato". Inizia così un lungo post su
Instagram in cui Fabrizio Miccoli, ex capitano del Palermo,
condannato in via definitiva per estorsione aggravata dal metodo
mafioso, prende posizione sulle sue vicende giudiziarie e sulla
frase registrata durante un'intercettazione sul giudice Giovanni
Falcone. "Quando sei un calciatore in Serie A hai tante
attenzioni - prosegue Miccoli - tante persone vogliono un pezzo
di te. Tanti ti conoscono ma tu non conosci nessuno. Non sai di
chi ti puoi fidare. In realtà ho fatto più di un errore. Il
primo è stato quello di essere sempre disponibile con tutti. Il
secondo è stato quello di usare delle parole sbagliate, che non
pensavo e mai penserò. Spesso quando sei al top ti senti
invincibile, invece sei solo umano. Ho chiesto scusa tempo fa
per quelle parole e lo faccio nuovamente". Sulla sentenza di
condanna a tre anni e sei mesi Miccoli, oggi scarcerato e in
affidamento in prova, scrive che non l'ha mai condivisa "perché
mi sentivo lontano e sono lontano da quel mondo, ma - sottolinea
- l'ho rispettata presentandomi spontaneamente il giorno
seguente in un carcere di massima sicurezza, sempre per scelta
mia, per scontare la mia pena. Un giorno lì dentro sembra
infinto, 6-7 mesi un'eternità. La pena più grande - osserva l'ex
calciatore - l'ho scontata in questi 12 anni, ogni giorno, nel
vedermi accostato ad un qualcosa che non sono e che non mi
appartiene. Qualche settimana fa sono tornato in libertà. Non
chiedo di essere capito, non chiedo che venga dimenticato ciò
che è successo. Non è questo che voglio ottenere con questa
lettera. Voglio solo, dopo 12 lunghi anni, chiarire la mia
posizione, dire la mia anziché farla dire ad altri". Miccoli
ringrazia la famiglia, gli avvocati Antonio Savoia e Giulia
Solenni e "i miei tifosi che in questi anni non hanno chiesto
spiegazioni, mi hanno supportato e mostrato un amore e un
affetto che mai avrei pensato".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA