Si chiude con un successo di
pubblico e di partecipazione la prima edizione del "Festival
Ierofanie - L'anima della Sicilia, i luoghi del Sacro", rassegna
culturale, con la direzione artistica di Claudio Collovà, al
Parco archeologico Naxos Taormina, al Parco archeologico di
Segesta e nei comuni limitrofi.
Ierofanie è parola coniata dal romeno Mircea Eliade, filosofo
e storico delle religioni, e che significa manifestazione del
sacro. Nato da un'idea di Fulvia Toscano - e condivisa dallo
stesso Collovà, accolto e sostenuto dall'assessorato regionale
dei Beni culturali e dell'Identità siciliana, prodotto da
Panastudio di Francesco Panasci -, il Festival nelle due sezioni
di programmazione, a luglio e ad agosto, ha messo in dialogo due
fra i più bei siti di riferimento dell'attività culturale
dell'Isola.
"Abbiamo voluto proporre un cartellone che fosse in grado di
offrire concretamente l'opportunità di compiere un viaggio nel
mondo del sacro attraverso l'arte declinata in diversi linguaggi
ed espressioni - dice Collovà. Abbiamo perciò chiamato a
raccolta artisti che da sempre fondano la loro ricerca creativa
su questo tema".
Ci sono stati momenti dedicati alla poesia, alla musica e al
teatro, seminari e workshop ma anche un ciclo di conversazioni.
Tra i partecipanti, Roberto Latini, Claudio Collovà, Juri
Camisasca, Anna-Maria Hefele, Francesco Benozzo, Simona Norato,
Miriam Palma, Giorgia Panasci, Raffaele Schiavo; e ancora gli
studiosi Angelo Tonelli e Davide Susanetti, Riccardo Mondo e
Luigi Turinese, Alessandro Deho' e Davide Brullo, Andrea
Scarabelli e Eduardo Zarelli.
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