La corte d'Appello di Palermo ha
confermato la condanna a un anno e sei mesi (pena sospesa) per
tentativo di concussione all'attuale assessore comunale ai
Lavori pubblici a Palermo Salvatore Orlando che all'epoca del
presunto reato, nel 2015, era presidente del consiglio comunale
mentre sindaco era Leoluca Orlando. Secondo l'accusa, Orlando,
in qualità di presidente del Consiglio comunale, abusando dei
suoi poteri e del suo ruolo, avrebbe tentato di costringere
Serafino Di Peri e Dario Gristina, componenti della commissione
comunale per il conferimento dell'incarico di responsabile
dell'ufficio consulenza giuridico amministrativa del Consiglio,
a scegliere il dirigente comunale Antonino Rera.
Ramon La Torre e Frank Ferlisi, segretario cittadino e
provinciale di Rifondazione comunista, dicono: "Crediamo che sia
arrivato il momento che Totò Orlando smetta di fare l'assessore:
ne chiediamo formalmente le dimissioni. La città di Palermo non
può permettersi di continuare ad avere un assessore condannato
ad un anno mezzo per tentata concussione. Politicamente e
moralmente Orlando ha fatto l'assessore abusivamente, visto che
era già condannato quando il sindaco Lagalla ha scelto di
nominarlo. Sarebbe imbarazzante per la credibilità delle
istituzioni pubbliche se continuasse a fare l'assessore, cosi
come è stato imbarazzante, in questi anni, il silenzio delle
forze politiche e dei consiglieri comunali che, con la sola
eccezione del gruppo di Sinistra Comune, non hanno mai chiesto a
Totò Orlando di fare un passo indietro".
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