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Padre difende il figlio e viene ucciso davantialla moglie, fermati due fratelli

Padre difende il figlio e viene ucciso davantialla moglie, fermati due fratelli

Disposta l'autopsia, l'aggressione è avvenuta per strada a Partinico

PALERMO, 31 marzo 2025, 19:55

Redazione ANSA

ANSACheck
Il luogo dove Gioacchino Vaccaro, 45 anni, ha subito la violenta aggressione - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il luogo dove Gioacchino Vaccaro, 45 anni, ha subito la violenta aggressione - RIPRODUZIONE RISERVATA

La procura di Palermo ha disposto l'autopsia sul corpo di Gioacchino Vaccaro, 45 anni, l'uomo morto ieri all'ospedale di Partinico qualche ora dopo il suo arrivo in seguito ad una violenta aggressione subita da due fratelli di 43 e 30 anni che in serata si sono costituiti ai carabinieri.

La squadra mobile e i carabinieri di Palermo hanno fermato i due, Leonardo e Antonino Failla,  con l'accusa di omicidio preterintenzionale. La dinamica della vicenda è ancora tutta da accertare. Tra le ipotesi c'è che la vittima sia morta per una emorragia interna provocata dalle percosse. Vaccaro era molto conosciuto in paese perché gestiva un negozio di ortofrutta.

Entrambi i fermati sarebbero incensurati. Secondo le prime ricostruzioni, Vaccaro, che camminava in strada con la moglie, è stato superato dall'auto dei due fratelli, che andava ad alta velocità, e ha urlato loro di rallentare. I due si sarebbero fermati, sarebbero scesi dalla macchina e avrebbero iniziato a discutere con l'uomo.

La lite sarebbe finita a calci e pugni. Il figlio 17enne della vittima, chiamato dalla madre, sarebbe arrivato per aiutare il padre finendo anche lui per essere malmenato. Vaccaro e il ragazzo sono andati a farsi medicare all'ospedale Civico di Partinico, dove l'uomo si è però sentito male ed è morto.

Sulla salma verrà effettuata l'autopsia.Gli inquirenti dovranno stabilire se a causare la morte sia stato un infarto o se l'uomo sia deceduto per una emorragia interna provocata dalle lesioni.

I fratelli Failla in serata si sono presentati ai carabinieri e stamattina sono stati fermati per omicidio preterintenzionale. Secondo i primi accertamenti , fatti da polizia e militari dell'Arma, cioè, i due indagati non avrebbero agito con l'intenzione di uccidere, ma la morte di Vaccaro sarebbe ricollegabile comunque alle lesioni subite. Una videocamera di sorveglianza piazzata da un esercizio commerciale della zona in cui l'aggressione è avvenuta avrebbe ripreso tutto. 

I legali della famiglia hanno fornito una versione di quanto accaduto: "La famiglia Vaccaro stava tornando in auto da un pranzo domenicale. Alla guida c'era la signora quando la macchina di uno dei Failla, che viaggiava dietro, ha iniziato a suonare il clacson invitandoli ad accelerare. Poi li ha superati e ha bloccato loro la strada. Ne è nata una lite violenta: Vaccaro, la moglie e il figlio sono stati aggrediti. Alla discussione si è aggiunto l'altro fratello Failla ,arrivato successivamente. Sono volati pugni, poi ciascuno è tornato a casa propria". 

"Tutto si è svolto a 300 metri da casa dei Vaccaro - dicono - Quando sono rientrati, Vaccaro ha detto di sentirsi male e di avere dolori alla testa e al petto. Il cognato gli ha consigliato di andare in ospedale dove è morto". 

Picchiato in strada e ucciso: il sindaco, non si può morire così

"La vita di ogni individuo ha un valore inestimabile, eppure oggi ci troviamo a piangere la morte di una persona perbene, un uomo di 46 anni, strappato via per futili motivi. Nessuna giustificazione può spiegare un atto così crudele, nessuna parola può colmare il vuoto lasciato dalla sua assenza". Lo dice il sindaco di Partinico Pietro Rao dove è morto un uomo picchiato in strada.

"Ogni vita è unica, un intreccio di esperienze, sogni, speranze, relazioni. Non possiamo permettere che la violenza venga banalizzata o giustificata, anche quando la causa appare insignificante. Dietro ogni tragedia c'è una storia che merita rispetto, un dolore che non può essere dimenticato - aggiunge il sindaco - Oggi più che mai, dobbiamo riflettere sul valore della vita, sulla necessità di promuovere il dialogo, il rispetto e la comprensione reciproca. Non possiamo più tollerare che la violenza diventi la risposta a ciò che non comprendiamo o non accettiamo. La vita di ogni persona deve essere protetta, rispettata e, soprattutto, celebrata".

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