C'è un pezzo di storia
politico-parlamentare della Sicilia nel volume "I presidenti
dell'Assemblea regionale siciliana/Discorsi di insediamento"
curato dal servizio biblioteca e archivio storico, guidati da
Michele Balistreri, e presentato stamani nella sala degli
Armigeri di Palazzo dei Normanni, alla presenza del presidente
dell'Ars Gaetano Galvagno, del segretario generale e del vice
Fabrizio Scimè e Mario Di Piazza, dei componenti della
commissione di vigilanza, presieduta da Marianna Caronia, di cui
fanno parte Roberta Schillaci e Valentina Chinnici e del
direttore del Giornale di Sicilia, Marco Romano. Alla
presentazione anche l'ex presidente dell'Ars Francesco Cascio,
il presidente dell'associazione degli ex parlamentari all'Ars
Rino La Placa e una rappresentanza del sindacato della Stampa
parlamentare siciliana.
In 221 pagine il volume raccoglie i discorsi programmatici
dei 19 presidenti che si sono succeduti sullo scranno più alto
di sala d'Ercole dal 1947, anno d'inizio della prima
legislatura, a oggi. Da Ettore Cipolla, primo presidente
dell'Assemblea siciliana, a Gaetano Galvagno attualmente in
carica, i discorsi dei presidenti offrono uno spaccato unico del
parlamentarismo regionale. Il linguaggio con le sue
trasformazioni, i temi affrontati nelle relazioni programmatiche
che hanno segnato le varie fasi politiche attraverso le parole
di Giuseppe La Loggia, Giuseppe Alessi, Mario Fasino,
Michelangelo Russo, Salvatore Lauricella. E ancora: Giulio
Bonfiglio, Ferdinando Stagno D'Alcontres, Rosario Lanza, Angelo
Bonfiglio, Pancrazio De Pasquale, Paolo Piccione, Angelo
Capitummino, Nicola Cristaldi, Guido Lo Porto, Francesco Cascio,
Giovanni Ardizzone e Gianfranco Miccichè.
"Questo volume non è solo un tributo alla storia
istituzionale siciliana, ma uno strumento per comprendere il
cammino della nostra Autonomia. I discorsi dei presidenti, con
le loro visioni e sensibilità, ci ricordano l'importanza di un
dialogo costante tra passato e futuro così come del dialogo fra
culture e sensibilità politiche diverse. Custodire queste
testimonianze significa valorizzare l'identità democratica della
Sicilia, fondamento per le nuove generazioni di amministratori",
afferma Marianna Caronia.
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