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Maria, la bimba nata prematura torna a casa

Maria, la bimba nata prematura torna a casa

Da Ragusa al Gemelli per sconfiggere gravi complicanze mediche

RAGUSA, 18 aprile 2025, 12:29

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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È una storia di coraggio, resilienza e solidarietà istituzionale, come l'ha definita il direttore generale dell'Asp di Ragusa Giuseppe Drago, quella della piccola Maria, la neonata prematura di sole 25 settimane e con un peso di appena 700 grammi. Nata da una gravidanza gemellare, frutto di fecondazione assistita, la piccola ha affrontato sin dai primi istanti di vita gravi complicanze mediche, tra cui infezioni e insufficienza respiratoria, che hanno richiesto cure altamente specializzate e innovative nel reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale dell'Ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa, diretto dal dottor Vincenzo Salvo. Durante le prime settimane, Maria ha vissuto condizioni cliniche estremamente critiche, con insufficienze multiorgano e necessità di ventilazione meccanica invasiva e nutrizione parenterale. Dopo circa due mesi di terapia intensiva, è iniziato un lento ma progressivo recupero.
    Tuttavia, la piccola ha sviluppato una grave complicanza oculistica, frequente nei prematuri: la retinopatia della prematurità. Per ricevere le cure necessarie, è stata trasferita prima al Policlinico di Catania e successivamente, con un aereo militare, al Policlinico Gemelli di Roma, sotto la supervisione del prof. Giovanni Vento. Parallelamente alla lotta medica, anche la famiglia ha vissuto momenti di forte disagio: mentre la neonata era ricoverata a Roma, la madre e il gemello sono rimasti a Ragusa. Ieri, finalmente, Maria è potuta tornare a casa. Con un altro volo sanitario del 118 organizzato grazie alla sinergica attività delle istituzioni coinvolte, ha fatto ritorno al reparto di Neonatologia di Ragusa per il prosieguo delle cure ospedaliere, ma soprattutto per ricongiungersi con la madre e il fratello gemello.
    "La storia della piccola Maria è il simbolo di quanto una rete assistenziale ben coordinata e una forte sinergia tra istituzioni possano davvero fare la differenza", ha commentato il dott. Vincenzo Salvo, direttore della UOC di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale dell'Ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa. "Voglio ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile il suo percorso di cura: i colleghi di Catania e Roma, la Direzione Generale dell'Asp, l'Assessorato regionale alla Salute, il Seus 118, il coinvolgimento della politica e tutte le figure coinvolte. Abbiamo unito le forze per salvare una vita fragile e preziosa, dimostrando che la buona sanità, quando guidata da sensibilità e collaborazione, è possibile. Ora Maria è di nuovo con la sua famiglia ed è questo il traguardo più importante."
   

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