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>ANSA-FOCUS/Infermieri sempre più sotto stress,meno pagati in Ue

>ANSA-FOCUS/Infermieri sempre più sotto stress,meno pagati in Ue

Ferie saltate e turni pesanti. Una medaglia da Mattarella

PALERMO, 12 maggio 2022, 16:42

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sono 460 mila gli infermieri che in Italia lavorano nelle corsie degli ospedali, nei reparti di terapia intensiva, nelle residenze per anziani o al fianco di malati terminali. La pandemia ha rivelato, però, quanto la categoria abbia bisogno di essere supportata, visto che gli infermieri italiani sono tra i meno pagati in Europa. Secondo l'Observatory on healthcare organizations and policies in Italy (Oasi) di Cergas Bocconi, oggi mancano all'appello 70 mila infermieri. Un dato che, nella Giornata internazionale dell'infermiere, preoccupa il Fnopi che ha tenuto il secondo congresso nazionale itinerante al teatro Politeama di Palermo, evento che ha ricevuto il riconoscimento della "Medaglia di rappresentanza" da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Una onoreficenza che esprime l'ideale partecipazione del capo dello Stato a iniziative ritenute particolarmente meritevoli. Un ruolo fondamentale, quello degli infermieri, riconosciuto anche dalla politica come dimostrano i numerosi attestati come quello del presidente della Camera Fico: "donne e uomini eccezionali che con impegno e generosità ogni giorno prestano il proprio servizio per garantire cure ed assistenza.
    Durante l'emergenza non si sono mai tirati indietro, rimanendo sempre in prima linea spesso senza gli strumenti adeguati, per la tutela della salute della collettività". E intanto i turni, secondo quanto denuncia la categoria, sono massacranti con la programmazione delle ferie che salta.
    Il numero degli infermieri on Italia è di 456.069, ma soltanto 395 mila sono attivi, con una maggioranza assoluta di donne, che raggiunge il 78%. Secondo il Pnrr sono necessari circa 50 mila infermieri in più, ma il "Dm 71" (delibera Consiglio dei Ministri del 21 aprile 2022), che definisce i modelli e standard per lo sviluppo dell'assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale, prevede che si passi dall'attuale copertura del 4-6% per gli over 65 almeno al 10%.
    Percentuali che, secondo Oasi del Cergas Bocconi, si traducono così in un fabbisogno reale di circa 70 mila unità. Studi internazionali (come Rn4Cast, pubblicato su The Lancet), ipotizzano che si riuscisse ad avere un rapporto di un infermiere ogni sei pazienti e nello staff fosse presente, almeno il 60% di infermieri laureati, potrebbero essere evitate 3.500 morti l'anno. A ogni aumento del 10% di personale infermieristico laureato corrisponde una diminuzione del 7% di mortalità. Per questo è indispensabile anche un intervento sulla formazione. Le carenze di personale e la necessità di fare ricorso al lavoro straordinario portano a un elevato tasso di "fungibilità" della professione, impiegata in tutte le situazioni in cui l'assistenza scarseggia, senza tenere in alcun conto il livello di formazione raggiunta dalla maggior parte di loro, attraverso il conseguimento della laurea triennale o magistrale.
    "Durante la pandemia - ha commentato Barbara Mangiacavalli, presidente della Fnopi - sono morti 90 infermieri, in questo numero rientrano anche sei suicidi, dedichiamo a loro, ai nostri 'caduti', la Giornata internazionale dell'infermiere. E' necessario che, alla luce di quanto è successo durante la pandemia e per impedire che in futuro situazioni emergenziali possano coglierci impreparati, il governo intervenga sia sui numeri, visto che secondo le stime mancano 70 mila unità, sia sulla formazione e il riconoscimento professionale. È quindi auspicabile l'avvio di un processo di riforma dei percorsi accademici, con l'obiettivo di sviluppare e valorizzare le specificità della professione infermieristica".
    Durante il congresso sono state illustrate 72 best practice per una nuova assistenza sul territorio, tutte replicabili anche a livello nazionale.
   

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